Sono stati attesi, guardati con apprensione e richiesti da milioni di utenti in tutto il mondo, ed ora sembrano essere a tutti gli effetti un sogno concretizzato. Stiamo parlando dei Google Glass, il primo vero e proprio passo di Big G nel mondo delle “wearable technologies”, realizzate con l’intento di amplificare la nostra esperienza umana del reale, permettendoci di interagire con la Realtà Aumentata.
I Google Glass sono appena entrati, dunque, nella fase open beta: senza mezzi termini, ciò significa che potranno essere a disposizione del pubblico su richiesta, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, al momento.
Questi nuovissimi smartglasses possono essere richiesti online, fino ad esaurimento scorte, grazie all’apertura delle policy di Google, da sempre restrittive ed indulgenti nei soli confronti dei developer autorizzati. L’aggiornamento è stato dato attraverso il profilo Google Plus ufficiale di Big G, assieme ad alcune specifiche sull’edizione di Glass che gli utenti si ritroveranno ad indossare.
Google ha specificato che gli attuali occhiali fanno ancora parte del “programma Explorer”, una sorta di ricognizione preliminare delle vere capacità del software integrato, mentre le sperimentazioni sull’hardware continuano fino a raggiungere un prodotto decisamente migliorato e conforme a tutte le aspettative.
Largo dunque alla Glass Explorer Edition, disponibili a circa 1500 $, per tutti gli utenti USA maggiorenni e con indirizzo negli States. Tra i dettagli estetici, sono state proposte le prime colorazioni: Charcoal, Tangerine, Shale, Cotton, Sky.
La confezione di Google Glass Explorer Edition contiene inoltre un cavetto USB, un pocket charger, auricolari e custodia. Nel caso in cui l’utente presentasse difetti miopici, astigmatici o ipermetropi è possibile aggiungere una montatura personale, in grado di accogliere senza problemi lenti graduate.
Come già detto, l’edizione Glass Explorer sarà disponibile fino ad esaurimento scorte: Google è probabilmente intenzionata a non offrire nuovi ordini online prima del completamento di questa fase di rollout preliminare. Nel frattempo, è comunque d’obbligo congratularsi con Google per questo primo e coraggioso approccio alla virtualità a misura di persona, che aprirà le porte a migliaia di applicazioni nella realtà quotidiana.
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