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Da Microsoft un nuovo potente ricevitore GPS basato su cloud

La localizzazione GPS è sempre stata una funzionalità estremamente comoda, così come una tattica  in voga soprattutto nelle app moderne, che, se opportunamente installate, ci consentono di ritrovare immediatamente un device smarrito, offrendoci inoltre la possibilità di blocco da remoto e reimpostazione del firmware originario, per ridurre a zero la probabilità di furto dei dati sensibili.

GPS

Microsoft ha deciso, almeno momentaneamente, di divergere da questo approccio, e di studiare un sistema di GPS positioning in grado di mietere particolarmente i suoi frutti negli spazi indoor, ovvero al coperto.

Fino a poco tempo fa, sfruttare il sistema GPS per ottenere la mappatura completa di spazi chiusi era quasi completamente impossibile; ma utilizzando assieme ad esso una particolare classe di antenne direzionali (ad alto guadagno, dunque con una buona frequenza operativa) connesse al ricevitore è possibile ottenere risultati inaspettati.

Questo particolare utilizzo del GPS mira anche a sostituire lo sfruttamento del Wi-Fi come strumento di tracciatura e mappatura utilizzato fino ad oggi, per desumere la posizione di un utente scansionando il luogo al coperto con un sistema di profili gestiti dalle firme wireless rilevate.

In tutto questo, anche l’onnipresente cloud avrà una parte importante: l’elaborazione dei segnali ricevuti ed i relativi algoritmi verranno elaborati dal sistema automaticamente, e soprattutto in maniera indipendente dalla potenza del device.

Le prove finora svolte indicano indubbiamente che Microsoft stia procedendo per il sentiero giusto, essendo l’errore medio tra la posizione effettiva e quella rilevata compreso in un range di 10 metri, margine più che accettabile se consideriamo che tale pratica, con l’utilizzo dei GPS classicamente configurati, è del tutto impossibile.

La nuova intuizione della casa di Redmond consentirà così di trovare ciò che si sta cercando (un luogo oppure un dispositivo smarrito al chiuso) indipendentemente dalla sua posizione.

Tutto questo consente, naturalmente, di poter concretizzare una nota metafora del mondo digitale:  possiamo veramente affermare di “avere il mondo nel palmo di una mano”, senza rischiare di dover perdere di vista i device o i luoghi che ci stanno a cuore.

29 Giugno 2014 Archiviato in:News

Roberta Betti

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