La ricerca sull’intelligenza artificiale sembra, ultimamente, percorrere vie abbastanza inusuali, come accade in questo caso a MonsterMind, un nuovo sistema di rivelazione e protezione dagli attacchi cybernetici di svariata tipologia, dai DDoS ai man-in-the-middle, in uso alla famigerata NSA, di cui abbiamo sentito per la prima volta parlare in seguito allo scandalo Datagate.
Nonostante gli sforzi dell’attivista digitale Edward Snowden, che nel 2013 ha portato alla ribalta la maggior parte delle attività di sorveglianza della NSA, quest’ultima non si è ancora arresa, e cerca di stabilire un proprio predominio rendendosi invulnerabile ad attacchi esterni, sfruttando un complesso sistema in grado di anticipare le mosse avversarie e rispondere adeguatamente, con il giusto contrattacco, senza necessità di intervento umano.
La tecnologia in questione permetterà di osservare e scansionare quantità di traffici online ritenuti anomali o eccessivamente frequentati da IP sospetti, cercando di correlarli alla vulnerabilità del target, quindi di proporre e attivare le contromisure necessarie.
I meccanismi di intrusione rilevati consentono così di stroncare sul nascere un attacco DDoS, ritenuto uno dei principali strumenti attuabili da hacker ed attivisti della Rete.
Le problematiche costituite da MonsterMind sono comunque notevoli, in quanto per il momento la struttura non ha precise istruzioni su come rilevare i singoli componenti dell’attacco, spesso PC appartenenti ad innocenti.
Per porre soluzione a questo, la NSA dovrebbe -in via ipotetica- setacciare tutto il traffico online delle nazioni sorvegliate, una precisa violazione della privacy, nonché di uno degli emendamenti USA.
MonsterMind e i suoi possibili cloni rappresentano quindi una delle minacce più potenti per l’intero flusso di comunicazioni online: al momento le rivelazioni di Snowden sul caso si fermano qui, tuttavia restiamo in linea per scoprire possibili risvolti, in negativo o in positivo, e comprendere il vero funzionamento di questo “mostro” digitale.
Parliamo di qualcosa davvero di rivoluzionario, vedremo come i vari informatici risponderanno a questa nuova notizia dedicata al mondo digitale, sopratutto per quanto riguarda la sicurezza.
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