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Progetto ElectRx, in arrivo nanobot per curare malattie croniche

Le nuove possibilità aperte a Google e alle principali major della tecnologia, grazie all’integrazione dell’applicazione delle nanotecnologie al corpo umano, stanno rapidamente avviandoci verso un tempo in cui si potrà finalmente curare con estrema rapidità malanni di comprovata gravità, tra cui infiammazioni croniche.

DARPA-Logo

Il progetto che in questo momento sta appassionando gli Stati Uniti è ElectRx (letto: Electrics), che grazie all’acquisizione di biomarkers per via di nanobot iniettati nel corpo del malato, stimolerà definitivamente una solida risposta immunitaria evitando disfunzioni non controllabili dal sistema nervosi.

L’intuizione è della nota DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), un nome che a molti non sarà nuovo, poiché fondatrice indiretta di Arpanet (una primitiva ma ingegnosa rete Internet) e di decine di ulteriori iniziative high-tech nei campi più svariati delle scienze.

In particolare, la rete di nanobot immaginata da DARPA prevede una reazione a ciclo chiuso, in cui le condizioni necessarie per mantenere automaticamente in forma gli organi vengono rilevate dai piccoli bot stessi.

Diventa così possibile monitorare ogni tipologia di malanno difficilmente monitorabile, tra cui le già citate infiammazioni croniche, accessi epilettici, e più in generale tutto ciò che dipenda da disfunzioni nel recepimento dei segnali nervosi.

Al momento, i dispositivi teorizzati hanno dimensioni abbastanza proibitive per gli scopi che DARPA desidera realizzare; tuttavia sono già in fase di creazione elementi di misure contenute e ridotte, in grado di raggiungere per dimensioni il diametro stesso delle fibre nervose su cui opereranno.

La creazione di DARPA segna così i primi passi verso un avvenire in cui l’insorgenza di malattie croniche verrà respinta e continuamente monitorata, garantendo finalmente salute a milioni di individui che convivono, quotidianamente, con disfunzioni immunitarie.

Vediamo ancora una volta il passaggio della scienza e della tecnologia ad un livello successivo, che sicuramente nel lungo termine ci porterà ad innumerevoli vantaggi, i quali ci permetteranno in maniera definitiva di intercettare qualsiasi tipologia di malattia.

14 Settembre 2014 Archiviato in:News

Roberta Betti

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