I nuovi Intel Skylake, processori che si sono già distinti nel mondo dell’elettronica di consumo soprattutto grazie all’integrazione con i top device di Microsoft (Surface Pro 4 e Surface Book) sono al centro di diverse voci nel mondo software e hardware, che sembrano avere sempre più solida conferma col passare del tempo.
I chipset di punta della casa californiana sembrano infatti avere sia le carte in regola per ottimizzare i già performanti processori Intel basati su architettura Haswell, che per lavorare in sinergia con Windows 10, giunto al nuovo update Threshold 2.
L’architettura Skylake è infatti nota per aver consentito un abbassamento delle temperature medie dei dispositivi su cui sono stati installati, permettendo di sostenere picchi di attività per molto tempo, senza compromettere velocità e stabilità: anche i desktop su cui abbiamo come sistema operativo base Windows 10 si configurano quindi come ottimi candidati per sperimentare questa funzione, che già ha ottenuto il successo meritato sui tablet ibridi della casa di Redmond.
Microsoft ha ovviamente colto la palla al balzo cooperando con Intel per la creazione della tecnologia Speed Shift, che consentirà a Windows 10 Threshold 2 di controllare frequenza e consumo energetico di Skylake, traducendosi anche in una serie di importanti effetti per la salute generale del sistema, rendendo la tensione uniforme.
I tempi di attesa per l’integrazione della nuova funzione sono fortunatamente agli sgoccioli: a partire dal 12 Novembre, potremo assistere oltre alla release di Windows 10 per la console Xbox One anche all’arrivo dell’attesa build 10586, con altri miglioramenti a livello di integrazione di app, tra cui Edge, Cortana e il lancio collaterale di un nuovo Windows Store, destinato all’utenza business.
Windows 10 Threshold 2 si conferma quindi uno degli appuntamenti più interessanti dell’anno per chiunque voglia sperimentare questo OS universale anche sui propri tablet, permettendoci di gestire il nuovo frutto delle fatiche di Intel intervenendo direttamente sul software, e non direttamente sull’hardware, consentendo al processore di raggiungere il massimo range di frequenza in pochi millisecondi.
Una collaborazione quindi molto fruttuosa per Microsoft e Intel, che potrà senz’altro aprire a nuovi scenari all’arrivo di prodotti in grado di soddisfare le necessità di un pubblico sempre più trasversale, ma pur sempre accomunato dalla presenza di Windows 10, di cui a breve testimonieremo la nuovissima evoluzione.
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