Tempo di rivelazioni per Intel, che ha portato in scena ben 6 nuovi processori studiati appositamente per dare il massimo su PC desktop e notebook, basandosi sugli sviluppi avvenuti a livello hardware dalla precedente architettura Braswell, da cui è stata sviluppata la nuova Apollo Lake a 14 nanometri.
L’annuncio è molto gradito da tutti i supporter della casa di Santa Clara, e del mondo computer in generale: nonostante l’avanzata di concorrenti alquanto temibili (Qualcomm, in particolare) Intel continua ad evolvere il segmento microprocessori con competenza e apertura al futuro, nonostante per l’arrivo di Apollo Lake non sia stato previsto alcun evento in agenda.
C’è una precisa motivazione alla base di questa scelta: Intel Apollo Lake sarà destinata principalmente ai computer ibridi (tra cui i 2 in 1 convertibili, più eventualmente le future uscite di alcuni brand che cercano di emulare dispositivi di successo tra cui Surface Pro di Microsoft), ed ai device low-cost: i profitti saranno quindi minimi, nonostante l’esperimento sia comunque ben accolto nella roadmap di Intel, al fine di combattere il predominio dell’architettura ARM nel mondo dell’informatica, diventata uno standard per il computing di medio e alto livello.
L’architettura erede di Braswell vede al centro della sua realizzazione un processo produttivo 14 nanometri, grazie al quale è stato possibile inserire una CPU Goldmont a cui è connessa un’unità grafica della stessa generazione del fortunato Skylake. Il risultato di questo “tandem” tra CPU e GPU è la possibilità di decodificare in modo molto più fluente i formati video streaming H.264, HEVC, VC-1, WMV9, VP9.
La nuova linea Intel Apollo Lake è, come suggerivamo in apertura, costituita da sei microprocessori, concepiti con diversi Thermal Design Power e perciò diverso consumo, a seconda delle applicazioni preferite da PC o desktop: tre di esse saranno per notebook (TDP a 6 watt) ed altre tre verranno destinate al mondo desktop (TDP a 10 watt).
E’ infine evidente che il maggior vantaggio di Apollo Lake rispetto alle architetture precedenti si ritroverà nel supporto alle DDR4 e soprattutto all’unità grafica di frequenza più elevata, senza per questo peccare di eccessivo dispendio energetico.
Potremo conoscere in anteprima il frutto dell’opera di Intel direttamente nelle prossime settimane, in cui verranno gradualmente annunciati nuovi prodotti basati su quella che potrebbe essere una delle architetture più vantaggiose per gli utenti low-cost, che garantirà inoltre il supporto al nuovo Windows 10, in costante evoluzione.
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