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USB Killer, la nuova pendrive capace di distruggere i portatili

Il mondo dell’hardware spesso ci riserva sorprese alquanto inusuali, e certamente questo è il caso di una nuova periferica dall’alto potenziale distruttivo che ha iniziato a far parlare di sé a causa di un sempre maggior numero di notebook colpiti da malfunzionamenti e blocchi completi di sistema, fino a rendere inutilizzabile il device.

Il suo nome è USB Killer, e come il nome stesso suggerisce, non promette nulla di buono ai proprietari di laptop. Si tratta all’apparenza di una comune pendrive, che in questo caso non viene utilizzata per nascondere malware al suo interno come purtroppo è già accaduto con le chiavette USB classiche, bensì un hardware in grado di imprimere al portatile una sovratensione a -220 volt.

USB Killer

Una volta inserita nell’apposito slot, la pendrive avvia un convertitore elettrico DC/DC capace di caricare i condensatori fino al valore menzionato, spegnendosi e riattivandosi fino a rendere inutilizzabile la scheda madre, bruciandola.

USB Killer, che certamente rappresenterà un problema in più per chi è solito farsi prestare chiavette da sconosciuti senza supervisione, è opera di un ricercatore di sicurezza russo, che al momento si nasconde dietro lo pseudonimo di Dark Purple.

In uno dei suoi video dimostrativi su Youtube, avrebbe messo in chiaro l’efficacia del dispositivo connettendolo ad un Lenovo Thinkpad X60 pronto all’uso.

Nel tempo di una frazione di secondo, il portatile si spegne irreversibilmente, senza dare più opzioni di reboot all’utente per via del malfunzionamento della motherboard. Il ricercatore avrebbe poi spiegato che altri componenti importanti dei notebook che ricevono un simile trattamento, tra cui l’hard disk, non vengono danneggiati; tuttavia la scheda madre sarà necessariamente da sostituire.

La nuova USB Killer (già soprannominata “versione 2.0”) è l’evoluzione di una pendrive meno potente (la prima versione poteva caricare i condensatori a -110 volt), e ciò fa presumere che in breve tempo ci si potrebbe trovare davanti ad un device ancora più devastante, anche se tuttavia i video che dimostrano l’efficacia di USB Killer 2.0 parlano da sé: il danno hardware è irreversibile, a meno che non si intervenga fisicamente riparando i componenti danneggiati.

Essendo un attacco invasivo ma non sofisticato, il consiglio al momento rimane ovviamente uno: non accettiamo con facilità chiavi USB da persone poco fidate, e soprattutto non lasciamo il nostro portatile a utenti sconosciuti, per evitare di cadere nella trappola, al momento senza soluzione, rappresentata da questo nuovo temibile gadget.

16 Ottobre 2015 Archiviato in:Hardware

Roberta Betti

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