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Xiaomi e smartphone cinesi, dati utente sottratti segretamente?

L’estate 2014 sembra essere un periodo di pesanti rivelazioni per le major di alcune note marche di smartphone cinesi. A partire da Giugno scorso, difatti, una spiacevole voce relativa allo smartphone Star, individuato da voci esperte come uno dei cellulari Android a maggior rischio di malware preinstallato, ha dato l’avvio alla ricerca di una maggiore security sulle periferiche provenienti dall’estremo Oriente, con risultati spesso molto ambigui.

Xiaomi-MIUI

Al centro della vicenda, in questi giorni, sembra essere subentrato allo smartphone Star il modello Redmi Note di Xiaomi, accusato di derubare gli utenti di alcune preziose credenziali.

Non molto lontano dall’ipotesi del malware preinstallato su Star, anche Redmi Note, secondo OCWorkbench (autorevole sito estero di informazioni sull’hardware) sembra essere studiato per inviare in maniera del tutto oscura e segreta i dati ad un server cinese, scoperto da un utente ignaro che ha notato di essere connesso ad un IP cinese non appena entrava in modalità Wi-Fi.

L’ipotesi che possa trattarsi di sottrazione di dati importanti deriva inoltre dal fatto che la trasmissione tramite Wi-Fi sembra essere, in maniera inconsueta, molto più lenta rispetto ad altri canali di comunicazione quali le popolari reti 3G.

La conferma sembra addirittura arrivare anche dai terminali sottoposti alle procedure di root: nonostante l’assetto del firmware venga modificato, il cellulare Redmi Note continua a sfruttare la rete Wi-Fi allo stesso modo.

OCWorkbench ha indagato oltre, scoprendo che la maggior parte dei dati trasmessi riguarda file multimediali personali dell’utente.

Di certo questo è poco per garantire al 100% che possa trattarsi di sfruttamento inappropriato dei dati, tuttavia la trasmissione viene effettuata senza esplicito consenso dell’utente, che viene mantenuto all’oscuro di quanto sta accadendo.

Xiaomi è stata così tempestivamente interpellata; e mentre blog e siti tecnologici di tutto il mondo attendono la risposta, un’altra domanda sorge spontanea: quali e quanti smartphone orientali sono affetti dallo stesso problema?

Al momento la risposta sembra essere lontana anni luce, e saranno ancora una volta gli utenti più consapevoli a decifrare ogni segreto nascosto nei nostri terminali preferiti, di cui sappiamo purtroppo assai poco.

3 Agosto 2014 Archiviato in:Xiaomi

Roberta Betti

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