Come ben tutti sapranno, Far Cry è uno dei First Person Shooter più celebri degli ultimi anni, per numerose caratteristiche, tra cui spiccano la grafica e la giocabilità.
Con tale articolo intendiamo tracciare un profilo riassuntivo della storia di Far Cry, della sua evoluzione negli anni, dal lontano 2004 fino ad oggi.
Far Cry
Anno di Produzione: 2004
Sviluppatore: CryTech
Pubblicazione: Ubisoft
Con questo gioco Ubisoft non sapeva che avrebbe rivoluzionato il modo di intendere i giochi sparatutto. All’apparenza poteva sembrare un gioco come tanti altri, dove il protagonista Jack Carver, ex soldato, aveva il compito di proteggere la bella giornalista Valerie Costantine.
Ovviamente il tutto non si fermava qui, anzi man mano che si progrediva nel gioco si scopriva che l’isola in cui si svolgeva l’intera azione, in realtà era il covo di uno scienziato pazzo che aveva intenzione di creare dei super soldati tramutando il DNA di uomini semplici.
La trama risultava abbastanza lineare anche per quei tempi, da semplice Blockbuster. L’asso nella manica di Ubisoft però, non era la semplice storia, bensì la sua “visualizzazione”, ovvero la grafica.
Ad occuparsi del comparto tecnico, infatti vi era un team tedesco chiamato CryTech, i quali con un motore di creazione propria, il CryEngine, rivoluzionarono l’aspetto tecnico di questo sparatutto.
Le armi, l’ambientazione e i personaggi risultavano dettagliati in modo pazzesco, così come l’acqua, dal dettaglio impeccabile, lasciando a bocca aperta moltissimi videogiocatori, che di certo non si aspettavano un passo in avanti così deciso dal punto di vista grafico per questo genere.
La bellezza del gioco, oltre alla visuale, era ovviamente la sua struttura, infatti essendo ambientato su un’isola tropicale con una vasta giungla al suo interno, lasciava ai giocatori la possibilità di colpire i nemici in qualunque modo preferissero, tendendo imboscate e giocando in modo furtivo.
Oltre ciò, vi erano anche delle sezioni a bordo di mezzi, sia terreni che acquatici, ma anche un particolare deltaplano.
Con questo capitolo iniziava una fortunata serie che a distanza di anni continua a segnare successi in tutto il mondo.
Far Cry 2
Anno di produzione: 2008
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Pubblicazione: Ubisoft
A distanza di quattro anni il mercato cambia la sua faccia radicalmente. Non ci sono più i criteri di una volta, appena si crea un unicum, subito molti altri accorrono per cercare di imitarlo in tutte le sue forme.
Quello era stato il caso di Far Cry, che quattro anni prima aveva ottenuto tantissimi premi, e che aveva colpito soprattutto per la sua grafica innovativa.
Soddisfatti del successo, Ubisoft decideva di puntare ancora su questa serie, acquistando completamente i diritti dalla CryTech sul CryEngine, così che Ubisoft potesse avere carta bianca, e realizzare completamente un progetto che desiderava e che sperava potesse colpire ancora più del primo Far Cry.
Il motore grafico si chiamava Dunia Engine, creato appositamente per Far Cry 2, e in un certo senso aveva rivoluzionato completamente l’aspetto del gioco.
A proposito di questo, ora la trama non era legata ad un’isola tropicale, ma nella più calda e deserta Africa, nella quale imperversava la guerra civile.
Lo scopo del giocatore era quello di eliminare un nemico fondamentale in questa guerra chiamato “Lo Sciacallo”, il quale traeva maggiori benefici da tutti questi massacri; oltre alla trama principale però, venne ampliata in maniera spropositata la libertà di azione, inserendo missioni secondarie, inventario, molti più veicoli, armi varie e altre caratteristiche che resero questo gioco molto più vicino alle fattezze di un Gioco di Ruolo, stile Fallout.
Tra le novità del gioco, vi era la difficoltà molto più alta, maggiore libertà come accennato prima, ma anche la possibilità di potersi unire alle fazioni in guerra, così da rendersi nemica invece quella con le ideologie opposte.
Insomma, Ubisoft aveva cercato di mescolare un po’ le carte così da poter allargare il pubblico attratto da più generi, ma allo stesso tempo puntare sul celebre marchio “Far Cry”, che aveva riscosso grande successo negli anni precedenti.
La possibilità di poter scegliere tra 9 personaggi diversi, ognuno con le proprie caratteristiche, aveva segnato il distacco netto dalla semplice caratura di sparatutto in prima persona, trasformandolo in un ibrido.
Questo ibrido, nonostante le novità tecniche, come gli incendi che si propagavano in modo realistico, ciclo giorno/notte, non aveva colpito come il primo capitolo, ma aveva lasciato un segno, quasi come un “secondo classificato”.
Far Cry 3
Anno di produzione: 2012
Sviluppatore: Ubisoft Montreal/ Ubisoft Bucharest
Pubblicazione: Ubisoft
Il 2012 è l’anno del riscatto per questa serie. Ubisoft decide di riprendere in mano il progetto dopo tempo, volendo riscattare questa serie, anche se il predecessore non era andato poi così male. Ci voleva qualcosa di epico e allo stesso tempo di innovativo.
Così nasceva Far Cry 3.
Il motore grafico è ancora una volta il Dunia Engine, questa volta nettamente evoluto, così come si può notare se si fa un confronto con il passato, ma si sa, il mercato si evolve così come i suoi prodotti, e la domanda di ieri potrebbe non essere la stessa di oggi.
Il gioco riprende l’ambientazione tropicale del primo capitolo, con le dovute modifiche, infatti, ora le piante sono molto più “vive“, realistiche, così come tutto il resto, a tal punto da sembrare di essere in un vero paradiso tropicale, se non fosse per i nemici.
Abbandonata la possibilità di scegliere tra più protagonisti, ora la serie si avviava quasi a un ritorno al passato, ponendo il giocatore nei panni di Jason Brody, un giovane figlio di papà, che nelle sue rocambolesche attività, finisce nei guai insieme ai suoi fratelli e i suoi amici altolocati.
Dopo una disastrosa caduta con il paracadute, infatti, Jason e i suoi amici vengono catturati da Vaas, un pirata che obbedisce ai comandi di Hoyt, boss locale.
Nel procedere della trama, Jason scopre che ci sono i ribelli, eredi della tribù Rakyat, che hanno difeso l’isola dalle minacce in passato e sono pronti a farlo di nuovo, grazie ai loro poteri che vengono raffigurati dal tatuaggio chiamato Tatau, che hanno sul loro braccio.
Anche Jason avrà questo Tatau e nel progredire del gioco, tutto cambierà, persino il protagonista, in un viaggio interiore più reale che mai.
Il giorno della sua uscita Far Cry 3 ottiene pieni consensi, ricco e dettagliato in ogni suo aspetto, riuscendo a mantenere intatti alcuni punti fondamentali, come le sezioni a bordo dei veicoli, oppure la componente FPS, ed inoltre immettendo nuovi elementi, come l’evoluzione del personaggio e del suo Tatau, e l’introduzione della caccia agli animali, che permetteranno, mediante il loro scuoiamento, la possibilità di ottenere oggetti sempre più forti.
Ubisoft questa volta decide di fare le cose per bene e ci riesce, infatti la trama è profonda e longeva al punto giusto, con i suoi colpi di scena e allo stesso tempo riesce a garantire una grande libertà di azione senza essere troppo dispersivo.
Una piccola curiosità sulla trama: a poter rendere tutta la trama così spettacolare e particolare, hanno collaborato alcuni scrittori della trama di Assassin’s Creed, altro grandioso prodotto Ubisoft, capolavoro moderno sopratutto per la sua trama così coerente.
Insomma, volendo tirare le somme, Far Cry è stato fin dal 2004 una rivelazione, prima per il suo notevole aspetto grafico, poi nel 2012 con l’ultimo capitolo, con le sue importantissime novità sul piano di vista della giocabilità. Se avete la possibilità e siete amanti degli sparattutto un po’ datati, cercate di ottenere il primo Far Cry, non ve ne pentirete.
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