Nintendo è in procinto di spolverare nuovamente l’artiglieria pesante, scelta quasi obbligata dopo i flop caratteristici di Wii U e di un parco titoli che non ha sicuramente reso giustizia alle potenzialità hardware della console. Mario Kart 8, ennesima incarnazione digitale del titolo che dai tempi del SuperNES ha segnato la storia dei racing game più cartooneschi e meno gangster, è infatti in procinto di mietere il suo successo, ma non prima di essere analizzato da una troupe di designer apposita.
Molte rubriche internazionali relative al mondo dei videogame si sono proposte come tester di MK8, analizzandone la risoluzione di base e la capacità di mantenere per tutta la durata del titolo una fluidità accettabile, in linea con le capacità hardware.
La risoluzione nativa di questo titolo next-gen si attesterà sui 720p, con la possibilità di essere espansi a 1080 per godere di un rapporto video ben più che cinematico, ed affiancato da un’ottima capacità di calcolo di luci ed ombre in real time, che vanno ad impreziosire uno scenario già di per sé colmo di tranelli e power-up.
Nelle ultime ore è stato tuttavia riscontrato un difetto che potrà infastidire i gamer veterani, e che potrebbe risultare comunque risibile per tutte le altre categorie di gamer.
Il titolo Nintendo è infatti stato progettato per scorrere a 60 FPS, che tuttavia ad un’attenta analisi si rivelano essere 59: questo sarà il numero totale di frame visualizzati al secondo, mentre il sessantesimo sarà costituito da un’inquadratura fissa ripetuta, che potrebbe essere percepita come una sorta di minimo lag.
Mario Kart 8 si manterrà inoltre in equilibrio tra potenziamenti classici e power up moderni, come si suol dire, tra “new” ed “old school”. Il numero di circuiti complessivo è confermato a 32, di cui 16 completamente nuovi (in cui sarà sperimentabile anche la tanto discussa assenza di gravità) e 16 circuiti già editi, appartenenti a capitoli di MK passato, ma rimodernati in dimensioni e aspetto complessivo.
Ci auguriamo che Mario Kart 8 mantenga alto lo stendardo di quello che è stato più volte definito miglior racing game dagli anni ’90 ad oggi, grazie ad un gameplay sempre più frenetico ma fedele alla tradizione.
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