Che i videogiochi nell’ultimo decennio abbiano ottenuto dei riconoscimenti sempre maggiori, questo lo si sa benissimo, tuttavia oggi parleremo di qualcosa di davvero particolare ovvero di come i videogiochi e l’arte, trovano un punto di incontro proprio al famoso MoMa, vediamo come sia possibile.
Moltissimi hanno ritenuto spesso che i videogames siano delle opere d’arte e tutti coloro che vi sono dietro possono essere ritenuti tutti degli artisti che nel loro piccolo permettono la creazione di questi monumenti.
Oggi tutti coloro che credono in queste parole devono festeggiare, perchè i videogiochi hanno fatto il loro ingresso nel MoMa (Museum Of Modern Art).
Design, grafica e giocabilità sono i parametri alla base di un giudizio che ha permesso ai “padri fondatori” di questo genere di entrare in questo importantissimo museo.
Oltre ai dipinti e alle sculture ora anche i videogiochi sono il fondamento della nuova cultura sociale, quindi vediamo anche come si sta evolvendo questa particolare situazione.
I visitatori potranno infatti ammirare i giochi esposti e potranno provarli per un piccolo periodo, e ovviamente apprendere tutte le notizie che li riguardano nelle didascalie.
Tra i giochi esposti troviamo nomi che hanno accompagnato generazioni come:
- Pac-Man (1980)
- Another World (1991)
- The Sims (2000)
- Portal (2007)
- EVE Online (2003)
- Myst (1993)
Oltre a questi ovviamente ve ne sono molti altri e il museo conta di inserirne molti altri per accontentare un pubblico sempre maggiore e tra i nomi troviamo: Space Invaders, Pong!, Street Fighter II, Donkey Kong, Super Mario Bros e la lista è ancora da completare.
Insomma, se siete appassionati di videogiochi e volete anche sapere tutto su come è iniziato questo mondo, cercate su Internet e se ne avete la possibilità visitate il MoMa, sarà qualcosa di veramente unico e speciale.
Il MOMA ha fatto benissimo! Dopo NEOLUDICA alla Biennale di Venezia 2011,e la recente Assassin’s Creed Art (R)Evolution al Museo Leonardo da Vinci di Milano è ormai chiaro al mondo della cultura che il videogame è l’arte del XXI secolo. Però è l’Italia che ha aperto la strada a questo cammino già nel 2009 con The Art of Games ad Aosta: ricordate? Arte & Videogames è il nuovo Made in Italy.
Esatto. Sono dei piccolo passi per un’arte che va a braccetto con la tecnologia. Dagli anni 60 con Pollock fino ai giorni nostri l’arte contemporanea deve svilupparsi tenendo conto del panorama che lo circonda. I videogiochi in fondo sono solo delle opere d’arte. Gli sviluppatori e tutto il team sono degli artisti che imprimono la propria idea nei pixel ed é giusto che vi siano dei musei che rendono onore a questo tipo di arte.