L’ormai famosa “password war” che coinvolge da anni i principali produttori di elettronica di consumo è molto lontana dalla sua conclusione: a causa dell’aumento delle minacce alla privacy online, con un bisogno di sicurezza sempre più sensibile, le classiche password di testo sembrano non bastare più, nonostante spesso vengano affiancate a strumenti di protezione supplementare come riconoscimento biometrico e autenticazione a due fattori.
Dopo la proposta di Google, che vorrebbe creare al più presto un sistema di login senza password, è il turno di Intel, che sta mettendo a punto in questi giorni Authenticate, la nuova tecnologia che verrà incorporata nei prossimi chipset Core V Pro, e servirà ad offrirci un sistema di autenticazione e conservazione delle credenziali d’accesso direttamente dentro i componenti hardware, evitando il classico login a cui siamo abituati ed estendendone le funzioni.
Intel Authenticate permette infatti una convalida multifattore dell’identità dell’utente, incrociando i valori del suo codice PIN, dell’autenticazione tramite impronta digitale e della tipologia di dispositivo in uso per ottenere certezza in merito alla legittimità del login.
La tecnologia Intel potrà inoltre essere estesa ad altri controlli in futuro, integrando ulteriori controlli biometrici e codici personali o crittografati provenienti da altre attività eseguite online, in modo da ottenere un profilo capace di identificare l’utente in maniera univoca.
La compatibilità del nuovo hardware Intel, che si baserà su tecnologia Skylake, è al momento assicurata con le versioni di Windows a partire dalla 7 per arrivare alla recente 10; e inizialmente testerà le proprie risorse nel segmento dell’utenza business, preparando un eventuale sbarco sui laptop consumer, dove potrebbe comunque ricevere molta attenzione da parte di chi vuole massima protezione dei propri file e dati.
Come previsto, inoltre, sono diversi i produttori che si sono proposti per il lancio dei nuovi prodotti con Intel Authenticate, tra cui Acer, Toshiba, Asus, Dell, HP, Lenovo e diversi altri.
L’autenticazione e la protezione dei dati personali diventano sempre più basate sull’individuo e sull’hardware piuttosto che sul transito di informazioni online.
Basterà l’iniziativa della società californiana a metterci al riparo dalle nuove tecniche di hacking?
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