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Google Plus, al via la possibilità di sfruttare pseudonimi

Uno dei motivi che ha sicuramente portato Facebook alla vetta dei social network preferiti dal suo pubblico è la possibilità di modificare secondo i propri desideri, malgrado alcune limitazioni a lungo termine, il nome con cui si appare agli altri utenti, permettendo spesso curiose combinazioni. Questa personalizzazione è stata invece negata da Google Plus, già dai tempi in cui il social network di Big G si apprestava a mostrarsi sulla scena del Web.

Google-plus

Tuttavia, recentemente sembra intravedersi qualche modifica sulla policy relativa ai nomi, che consentirebbe per la prima volta in assoluto la possibilità di scegliersi degli pseudonimi personalizzati, andando controcorrente rispetto alla scelta originaria di caratterizzare ogni utente con un nome reale.

Mantenere l’anonimato su Google Plus è stato, per molti, abbastanza difficoltoso, a causa delle sue ricche connessioni multiple ad una moltitudine di altri servizi, tra cui Gmail, Drive, Foto e gli album di Picasa.

Google, tuttavia, vuole offrire questa inaspettata libertà agli utenti più “anonimi” rispetto ad altri, abituati magari ad essere conosciuti online con un nick univoco e caratteristico. La bacheca di Google Plus si rinnoverà e tutti i post verranno firmati con il nickname prescelto, nonostante le critiche di parecchi utenti, che ritengono la presenza di nomi e cognomi una garanzia per il futuro del network.

Molti di più, comunque, coloro che accolgono il cambiamento a braccia aperte, ed assieme a Google si augurano che il ritrovo virtuale possa essere arricchito dalla condivisione dei post dei nuovi iscritti che approfitteranno dell’opportunità.

La variazione della policy rappresenta un passo avanti anche per gli utenti Youtube, ora non più costretti a commentare i propri video preferiti sfruttando esclusivamente il proprio nome reale, ma scegliendo il proprio nick.

Il popolo di Google Plus americano, notevolmente più vicino a quello italiano a questo social network, commenta ironicamente che “i nostri desideri sono finalmente stati ascoltati”, riferendosi al ritardo di cinque anni con cui Google ha implementato il feature.

Da parte nostra, ci auguriamo che la condivisione di un nickname possa incentivare il network ad essere più popolato da post ancora più personalizzati, attraendo sempre più utenti su un mezzo che mantiene intatte le possibilità di superare Facebook.

17 Luglio 2014 Archiviato in:Google

Roberta Betti

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