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Google velocizza le pagine Web con un nuovo algoritmo di compressione

Consumare meno traffico dati, garantire una velocità di caricamento delle pagine Web costante e in continua ascesa: sono questi gli obiettivi di Google per quanto riguarda Internet, avendo inoltre l’appoggio di un browser Google Chrome sempre aperto a nuovi miglioramenti e certamente al passo con i tempi.

Assieme a Opera, che con il suo Opera Max si è impegnata a ridurre il peso dei siti caricati sul dispositivo dell’utente grazie ad un algoritmo di compressione capace di sfruttare i server della società per avvantaggiare il render dei siti, Google si è messa infatti in campo per ampliare le possibilità degli utenti di visualizzare le versioni originali e mobile delle pagine Web senza perdere in dettaglio e design, grazie al nuovo “Brotli”, nome del nuovo sistema di compressione in fase di avanzato sviluppo e successore di “Zopfli”, in grado di ottimizzare immagini e video in maniera più che soddisfacente.

Google app in streaming

Il nuovo algoritmo Brotli di Google si impegna in particolar modo a comprimere i dati durante la trasmissione da server a client, riducendo di una percentuale significativa (toccando anche punte del 26%) la quantità di banda necessaria per ottenere una comunicazione fluida.

E’ chiaro che a trarne vantaggio saranno soprattutto gli utenti mobile, grazie ad un risparmio sostanziale anche sulla durata della batteria, oltre che della connessione dati; considerando specialmente che per molti dispositivi anche pochi kilobyte in più di navigazione possono essere importanti.

Brotli è un algoritmo di natura open source, capace di interagire anche con LZ77, nome in codice di una tecnologia di compressione lossless (quindi, senza perdita d’informazione) valida soprattutto per immagini e font, che trova ancora applicazione sotto altre forme nel mondo della grafica. Il risultato che ne deriva, essendo noti questi due ingredienti fondamentali, è particolarmente performante su Google Chrome, che espanderà questa soluzione a tutte le sue versioni, mobile e desktop.

Trattandosi di un algoritmo aperto e migliorabile dalle communty open source, possiamo attendere di vedere in breve tempo Brotli applicato anche su altri browser, che ne favorirebbero l’adozione e quindi la necessità di un Web sempre più veloce: un futuro con Firefox o altri browser di punta capaci di integrare il nuovo algoritmo sarà possibile? La risposta è ovviamente ancora tutta da scrivere, e la scopriremo nei prossimi mesi.

21 Gennaio 2016 Archiviato in:Google

Roberta Betti

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