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Google, in arrivo pagine web ottimizzate per network lenti

L’interesse di Google alla diffusione di Internet a livello mondiale è sempre stato noto: dopo gli esperimenti con Project Loon e Google Fiber, assieme all’ipotesi che la vede prossima a diventare un provider online, la casa di Mountain View sta creando contromisure per sconfiggere una piaga particolare nel mondo di Internet, ovvero le connessioni lente.

Big G avrebbe quindi avviato recentemente uno studio in Indonesia, per testare una tecnologia del tutto inedita per ottimizzare e comprimere le pagine Web, riducendo i tempi di latenza e di accesso alle risorse online. L’esperienza della navigazione online quindi riuscirà a lasciarsi alle spalle il cosiddetto Digital Divide, che impedisce purtroppo ancora a vari paesi un accesso Internet veloce e sempre presente.

diritto-oblio-Google

Il livello di compressione dati che Google prevede di raggiungere è notevole, e corrisponderebbe all’80% del peso totale della pagina, con particolare attenzione alla visualizzazione su smartphone, tablet e, si pensa, anche sui futuri smartwatch.

I tempi di caricamento vengono di conseguenza ridotti anche su moduli per connessioni non particolarmente aggiornate, come la vecchia 2G, portando ad un raddoppio delle pagine potenzialmente visitate da nuovi e vecchi utenti. Google ha poi pubblicato un’infografica ufficiale sulla cosiddetta procedura di “transcoding” delle pagine, motivando la scelta dell’Indonesia come paese tester, in quanto la velocità di connessione è particolarmente bassa rispetto ad altre aree dell’Est asiatico: di certo si tratta del terreno di prova migliore per il nuovo paradigma di ottimizzazione, che verrà poi esteso a livello mondiale.

Il primo browser completamente compatibile con tale tecnologia sarà ovviamente Chrome; seguito dal browser stock integrato nelle prime versioni di Android (dalla 2.3 in su).

Rendersi compatibile con la maggior parte del software per la navigazione sembra comunque essere un punto fermo per Google, che assicura oltretutto la possibilità, per tutti i webmaster, di scegliere se far visualizzare la versione classica o quella ottimizzata per il sito.

I principali miglioramenti coinvolgeranno direttamente i risultati delle SERP, permettendo di abbattere il limite medio di connessione, appena, 2.0 Mbps, che da sempre costituisce un ostacolo alla navigazione nei paesi dell’Est.

Questo non è di certo il primo tentativo di Google in merito all’ottimizzazione dei siti Web, tuttavia l’impatto della nuova tecnologia sui siti “data heavy”, ovvero con un maggior numero di immagini, video e componenti multimediali, è il primo degno di nota, sicuramente destinato ad aprire una nuova strada nella creazione di contenuti accessibili a tutti gli utenti.

Attendiamo quindi i frutti della nuova tecnologia, sperando che possa abbattere ogni tipo di Digital Divide: restate aggiornati seguendo gli update che vi proporremo in futuro sulla nuova avventura di Google.

6 Maggio 2015 Archiviato in:News

Roberta Betti

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