Durante il recente movimento di protesta denominato “Occupy Hong Kong”, in cui la popolazione cinese ha violentemente protestato contro numerose restrizioni a livello nazionale, un’app particolare si è autoproclamata come “difensore” dei manifestanti, offrendo la capacità di comunicare tra di essi gratuitamente, via Bluetooth e non, ma soprattutto senza necessità di connessione Internet attiva.
L’app “miracolosa” in questione prende il nome di Firechat, ed è un software di messaggistica anonima ed istantanea (dunque una classica chat) che permette di comunicare con decine o centinaia di persone contemporaneamente; perciò si tratta di un’applicazione particolarmente utile a livello di raduno o protesta, il tutto senza aver necessità di una connessione dati (copertura da cellulare) o Internet.
Il segreto principale alla base di Firechat risiede nel Multipeer Connectivity Framework, modello di interazione che certamente non sarà nuovo ai più fervidi appassionati delle opere di Apple nel passato iOS 7.
In breve, i nodi di comunicazione creati tra i dispositivi nelle vicinanze formano una cosiddetta “mesh network”, permettendo a tutti i dispositivi di essere interconnessi e di comunicare diventando ognuno il server (o client) dell’altro.
La presenza di un elevato numero di utenti è perciò importante ai fini della riuscita della comunicazione anche privi di Internet, per cui Firechat ha riscosso enorme successo tra le folle di manifestanti e i loro smartphone.
L’applicazione sta raggiungendo in questi giorni il proprio picco di popolarità a Hong Kong, in cui oltre 110.000 manifestanti pro-democrazia sono in possesso dell’app, un terzo dei quali la utilizza con regolarità.
Nell’epoca delle proteste digitali e 2.0, quindi, ci domandiamo fino a quanto network popolari ed innovativi come quelli supportati da Firechat possano resistere senza interventi esterni, spesso volti a limitare in maniera ingiusta ed ingiustificata le libertà d’espressione dell’individuo.
Auguriamo quindi all’open source alla base di Firechat ogni successo, per riuscire -in maniera definitiva- a sfuggire alla maggior parte delle censure opprimenti in atto in Oriente.
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