Malgrado siano stati protagonisti, negli ultimi tempi, di una serie di attacchi hacker che ne hanno fatto affiorare alcune vulnerabilità e la capacità di rivelare alcune informazioni riguardo l’utente, i sensori biometrici non smettono di migliorarsi giorno dopo giorno, nell’attesa del momento in cui potranno definirsi effettivamente più sicuri delle tradizionali password.
L’ultima proposta in tale campo arriva da Sonavation, una realtà leader nel mondo del riconoscimento digitale per smartphone e dispositivi portatili, che nei giorni passati ha annunciato l’arrivo di un sensore capace di riconoscere l’utente nelle condizioni più avverse, tra cui la possibilità di un visore sporco o temporaneamente inagibile per via degli agenti atmosferici.
I fingerprint reader tradizionali hanno infatti limiti non indifferenti in queste circostanze, rendendo spesso difficile o impossibile il login dell’utente o l’accesso a particolari servizi che richiedono l’autenticazione.
Sonavation ha dunque pensato di sfruttare le tecnologie ad ultrasuoni, rendendo l’accesso possibile in presenza di eventuali agenti esterni, ottenendo un’immagine più fedele al profilo digitale del proprietario dello smartphone.
Al momento, il nuovo fingerprinting di Sonavation sembra però essere compatibile esclusivamente con alcune tecnologie display ben rodate, tra cui il noto Gorilla Glass. Non resta quindi che utilizzare sensori posti direttamente al di sotto del display per consentire a questa nuova tecnologia (che potrebbe essere definita under-glass proprio per le sue caratteristiche specifiche) di dare il meglio e riconoscere con certezza il proprietario. I cambiamenti proposti dalla leader statunitense verranno probabilmente applicati già a partire dalle prossime generazioni di smartphone del 2016, vista la crescente richiesta di device portatili in grado di non soccombere alle ondate di “leak” che affliggono chi utilizza il riconoscimento biometrico.
E’ infatti noto che Touch ID ed il sensore di fingerprint scanning per Samsung Galaxy sono stati hackerati da parte di diversi gruppi di esperti in sicurezza cybernetica, che ne hanno effettuato un reverse engineering scoprendone il funzionamento, perciò ancora molto deve essere fatto per garantire la loro sicurezza completa.
I lettori di impronte digitali per smartphone, portati al grande pubblico da Motorola, si preparano così ad un upgrade significativo: quali saranno i primi device ad integrarli, e potranno avere il successo sperato?
Queste sono le domande alle quali risponderemo nei prossimi mesi seguendo gli update ufficiali, restate con noi per sapere se il vostro nuovo smartphone potrebbe essere tra i candidati.
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