“Un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.”
Filippo Tommaso Marinetti
Dalla serie dedicata allo “scozzese volante” Colin McRae, in questi giorni è reso disponibile un nuovissimo capitolo che va ad allargare la famiglia dei simulatori di corse, e questa volta si proietta verso un nuovo mondo, il Demolition Derby.
→ Modalità di gioco [Voto 7]
” Vario, ma niente di nuovo”
Come già scritto in precedenza, questo nuovo capitolo delle corse videoludiche si espandono verso un orizzonte molto più estremo delle innevate cime delle Alpi, o dei caldi deserti in cui sfrecciavano macchine da rally sporche fino all’ultimo centimetro di carrozzeria.
Questa volta, le gare saranno ospitate nelle più grandi metropoli del mondo come San Francisco, Sydney, Tokyo e molte altre.
Il gioco, provato nella versione inglese, oltre alla modalità “Showdown Tour“, in cui ci troveremo ad affrontare innumerevoli gare divise in leghe, partendo da quella più semplice che ci vedrà alla guida di macchine semisconosciute pronte al devasto su circuiti strettissimi a forma di 8, arene di distruzione e piattaforme dove l’ultimo a sopravvivere è il vincitore.
Pian piano, vincendo gli eventi, come di norma, si ottengono i crediti che permettono di acquistare nuove vetture e di migliorarle fino a produrre la macchina da competizione perfetta.
Dopo aver completato la prima lega, si renderà disponibile la successiva e così via, fino a giungere alla guida di una rombante Subaru Impreza o Ford Focus altamente modificate che richiamano vecchi miti della storia del rally. La seconda modalità è “Joyride“, dove si può scegliere se correre tra i porti di Yokohama o in “Battersea Compound”, due mappe molto estese che ci vedranno andare a caccia di sfide e monete nascoste, così da realizzare acrobazie impressionanti alla ricerca dell’ultimo fatidico pacchetto.
Il bello di “DirT” però, come è da aspettarsi, sta nella modalità Multiplayer, legato a “RaceNet” che permette di mantenersi informati su chi è disponibile online per una gara all’ultima sportellata oppure una sfida all’interno delle classiche arene da demolizione.
→ Grafica [Voto 8]
“Efficiente e definita”
Avviando il gioco, come è da tradizione anche per molti altri, ovviamente oltre alla presentazione dei loghi che hanno realizzato il gioco stesso vi sono gli sponsor e ovviamente quale tra le schede video sono consigliate per ottime prestazioni.
Molto spesso, la gran parte dei giochi si affida a “Nvidia” così come è avvenuto per “Crysis” oppure “Batman: Arkham City” o molti altri, ma questa volta, invece del tradizionale “occhio” verde, si presenta la schermata di AMD con il rosso che ricorda la buon vecchia società ATI.
Al di là di questo, però il gioco è davvero fatto, e se l’occhio vuole la sua parte, questa volta bisogna proprio spalancarli poichè sono moltissimi i dettagli che caricano il paesaggio di “DirT“. Si passa dalle lande desolate tipicamente americane ai canyon in cui sono costruite le arene, dove ogni esponente del pubblico è caratterizzato in maniera differente.
Le macchine, come un buon gioco di guida che si rispetti, sono ricche di dettagli e frantumabili, con portiere che volano, lamiere che si spezzano e parabrezza devastati.
Gli effetti di luce globali sono di ultimissima generazione, infatti, sfruttano le librerie DirectX 11, che sono compatibili con le schede video uscite recentemente, così anche come i riflessi dinamici sulle macchine oppure la definizione del vapore che fuoriesce dalla marmitta nel momento in cui si usa il turbo. Niente da contestare, stavolta la “CodeMasters” ha fatto proprio un buon lavoro.
→ Audio [Voto 7]
“Tanti generi, tanto divertimento”
Per un gioco di questo genere ovviamente non si può tralasciare nessun minimo aspetto, tanto meno la colonna sonora e gli effetti audio.
Appena si avvia il gioco e si arriva al menù infatti, subito ci si sente a casa. Si passa dall’Hard Rock dei “Rise Against”, al Rap di “Tinie Tempah”, o ancora tracce elettroniche che fanno da sfondo a giochi di questo genere come siamo stati abituati dal vecchio “Need For Speed: ProStreet”.
In sintesi, le tracce audio faranno sentire chi non ha mai messo le mani su un volante di una macchina da guerra un pilota ricco di adrenalina con canzoni azzeccate che ricordano le atmosfere di film americani di corse.
Anche il corredo di suoni durante la gara è ben fatto, sia per quanto riguarda le vetture, il cui suono è stato ricreato fedelmente, con strusciate di gomme, tachimetri che schizzano e la voce di un commendatore che si troverà sempre ad accompagnare le gesta del giocatore, nel bene e nel male.
Alla lunga può stancare, ma nulla vieta al giocatore di abbassare il volume e godersi tutt’altro, ma può spezzare l’atmosfera particolare del gioco.
→ Gameplay [Voto 8½]
“Arcade fino al midollo”
Abbandonato il mondo delle carrozzerie impolverate sulle strade più fangose di sempre, quelli di “Codemasters” questa volta hanno voluto riprendere una strada solcata non da pochi in passato, come si può ricordare il vecchio ormai di più di dieci anni “Demolition Derby” oppure anche il più recente “Crashday“, che in un modo o nell’altro hanno voluto riprendere il mondo dei combattimenti tra auto.
Qui non si parla più di simulazione, non si controllano più sospensioni, il raggio delle curve, la pressione dei pneumatici per rendere l’auto la più performante di sempre, qui semplicemente si sceglie una macchina e ci si lancia nella mischia, come il più pazzo nelle risse.
Si fanno gare, si vince denaro, si migliora. Formula ben architettata e strutturata, da buon divertimento tipico della sala giochi.
Chi è perfezionista o vuole la simulazione di corsa automobilistica, fa bene a guardare altrove, che qui troverà solo avanzi di carrozzeria e bellissime macchine ridotte al minimo storico. Qualcuno ha detto “Burnout Paradise”?
→ Giudizio [Voto 8]
“L’ideale per rilassare nervi e per spaccare tutto”
A conti fatti, questo nuovo capitolo della saga automobilistica che si protrae sempre verso nuove strade, non ha deluso. Mancava da troppo tempo qualcosa del genere su PC, e chi voleva la semplicità e immediatezza doveva necessariamente guardare su console.
Oggi non è più così. Tutto quello che qui si richiede al giocatore è semplicemente di prendere tastiera, Joystick o qualsiasi altra cosa che possa permettere la guida dell’auto selezionata e lanciarsi verso il più vicino avversario con quanta più foga possibile.
Ricorda moltissimo le classiche gare americane con i Monster Truck, ma qui si trovano addirittura carri funebri truccati.
Tutto qua? Si tutto qua. Una pecca sta forse nella troppa semplicità, chi è abituato a modificare fino al colore degli interni di una macchina deve fare qualche passo indietro, che qui ha sbagliato indirizzo.
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