Nonostante la presenza di alcuni browser che, dopo aver fatto furore sulle piattaforme PC (quali ad esempio Firefox ed Opera), sono stati esportati con successo su smartphone e tablet sotto forma di comode app, una buona percentuale di utenti si costringe ad utilizzare comunque il browser built-in del proprio dispositivo, ovvero l’applicazione fornita con il firmware base.
Tale software è spesso privo di opzioni fondamentali, che un’app browser più specialistica è certamente in grado di fornire, tra cui navigazione in incognito e mille altre specifiche parecchio apprezzabili, fino all’integrazione di plug in per Torrent.
Da oggi in avanti, gli utenti avranno una motivazione in più per sfruttare Firefox o altri browser analoghi per smartphone: una vulnerabilità di livello grave è stata infatti individuata nel browser preinstallato, ed è in grado di far soccombere la privacy del dispositivo, secondo un recente studio di Metasploit, network dedicato al testing di resistenza delle reti online.
Il bug, in grado di colpire l’applicazione built-in, potrebbe causare danni a circa il 75% delle piattaforme Android mondiali, considerato che tale dato si sovrappone al numero di utenti che utilizzano versioni dell’OS precedenti alla 4.4.
Android KitKat pare quindi non essere colpito da questa pericolosa falla di sistema, in grado di portare in superficie numerose credenziali, tra cui dati account, password, bookmark e cronologia a causa di un’iniezione di tipo JavaScript.
Come fondamentale suggerimento, oltre all’impostazione di un browser predefinito differente e a propria scelta da Google Play Store, è il blocco e la disattivazione dell’applicazione, scegliendo la scheda Gestione Applicazioni dopo essere entrati nelle Impostazioni Android, selezionare l’opzione Tutte e disattivare a tutti gli effetti il browser.
Al momento, le prime patch per la soluzione al bug delle versioni Android più recenti stanno per essere messe a disposizione; tuttavia Google rende noto che alcuni device di fascia bassa potrebbero non ricevere alcun update, a causa della personalizzazione e dell’eccessiva frammentazione dell’OS tra dispositivi diversi.
Ci auguriamo comunque che Big G possa far confluire le patch risolutive in un’unica soluzione, in modo da poter tutelare ogni dispositivo, indipendentemente dalla sua età effettiva.
Chissà come si aggiorna android nei cinafonini?