In molti ieri avranno seguito lo streaming Youtube del Google I/O 2014, uno dei più importanti ed attesi eventi a sfondo tecnologico di sempre, durante il quale sono stati mostrati quelli che saranno i futuri sviluppi made in BigG.
Chi invece se lo fosse perso non si preoccupi: ci pensiamo noi, introducendovi nella conferenza grazie a questo articolo. Qui, avrete modo di farvi un’idea degli argomenti chiave e troverete per ogni sezione toccata, un link che vi manderà ad un più esaustivo articolo.
Andando in ordine cronologico, il primo a fare la propria apparizione sul palco è stato Sundar Pichai, responsabile Android e Chrome Apps, con al polso il Moto 360, lo smartwatch di casa Motorola. E’ un intervento introduttivo, pacato, che mira semplicemente ad accomodare gli spettatori, fisici e non. Ma ecco che arriva la prima stoccata, seppur contenuta:
ANDROID ONE
Il nome così dice effettivamente poco, ma si tratta di un nuovo “standard” voluto da Google per quanto riguarda la fascia bassa del mercato. Saranno una serie di dispositivi a basso costo, pensati principalmente per i mercati emergenti, ma non solo, che costeranno dai 100$ in su, anche se non sono stati dati prezzi e disponibilità ufficiali, e che avranno tutte le funzionalità base che ci si aspetta da uno smartphone entry level. Un esempio è questo: schermo da 4.5”, dual SIM, radio FM, slot MicroSD realizzato da Cromax. Ne troveremo poi altri nati dalla collaborazione con Spice e Karbonn.
Dopo questa “piccola” – passatemi la licenza poetica – novità, ecco che il cuore sussulta all’udire di un nome:
ANDROID L
Seguendo lo standard de facto dell’organizzazione alfabetica delle release Android, la lettera L giunge alle nostre orecchie come il sacro Graal degli aggirnamenti. Infatti sono molteplici le novità che porta con se questa versione: basti pensare alle 5000 nuove API, al Bluetooth 4.1, all’USB audio, alla Burst Mode, al Material Design ossia ad una modifica molto profonda dell’interfaccia grafica, cercando di uniformarla a tutto i dispositivi android, all’introduzione in maniera ufficiale e definitiva di ART, la runtime che prenderà il posto della Dalvik, al Project Volta che ci darà modo di aumentare l’autonomia dei nostri dispositivi e altro ancora.
A questo link potrete scoprire tutti gli approfondimenti su Android L.
Passato questo momento di furore generale, la nostra attenzione viene di nuovo catturata e spostata su un tema che è già molto discusso di per se, portato avanti da N produttori diversi:
ANDROID WEAR
Come dicevamo, i gadget da indossare sono un tema aperto da tempo. Qui vediamo una presentazione più dettagliata, mirata più che altro a farci vedere tutto quello che viene gestito lato software, integrando smartphone e smartwatch alla perfezione.
L’hardware in se non viene esaltato o declamato, viene semplicemente utilizzato, tramite comandi vocali e Google Now, tramite swipe, oppure da solo, utilizzando app dedicate (dato che l’SDK è già presente da tempo.
Arriva quindi la conferma della distribuzione tramite Play Store: LG G Watch e Samsung Galaxy Live sono già disponibili, mentre il Motorola Moto 360 arriverà dopo l’estate.
A questo link potrete trovare l’approfondimento su Android Wear.
Facendo focus sulla sicurezza, il discorso ora si sposta sull’integrazione che Android otterrà nel campo automobilistico con:
ANDROID AUTO
Viene introdotta la tematica sicurezza stradale, mostrando quanto siano frequenti gli incidenti negli USA. Android Auto dovrebbe essere una sorta di aiuto in questo senso, portando nelle autovetture un sistema di navigazione e gestione dell’entertainment completo, controllabile tramite comandi vocali o touch screen, in modo da abbattere al minimo il numero di distrazioni per chi guida.
Integrerà un controllo per le telefonate, per la musica ed ovviamente per la navigazione e sarà completamente uniformabile a qualsiasi tipo di vettura.
A questo link troverete tutti gli approfondimenti su Android Auto.
Rimanendo in ottica entertainment, ma spostandoci in un ambito più casalingo, viene ora presentata un’altra succulente novità:
ANDROID TV
Vengono montate una TV ed un divano. La TV viene accesa e come per magia i contenuti che tipicamente vediamo su uno smartphone sono disponibili anche sulla nostra smart-TV.
Tramite uno tra i nostri device (che sia questo lo smartphone o lo smartwatch) possiamo navigare nei contenuti del Play Store, o del nostro catalogo Play Movies o tra tutte le schede che sono presenti a video.
E’ un sistema di intrattenimento molto completo, che ci permette di far ricerche (anche qui, vocali o “scritte”) di serie TV, di film, di personaggi del mondo dello spettacolo, di categorizzare il tutto tramite i numerosissimi filtri.
Mettendola sull’ironico, ecco che adesso parte una sfida in multiplayer a NBA Jam, mostrando come è possibile utilizzare la TV come una console, con la possibilità di coinvolgere più giocatori.
A questo link troverete tutti gli approfondimenti su Android TV.
Finite le “portate principali” vi è dunque un resoconto di tutto ciò che ancora non è stato toccato. Parliamo di Chromecast e della sua integrazione con gli smartwatch. Avremo un’ulteriore ottimizzazione di Youtube, migliorando la compatibilità con iOs ed estendendo il supporto anche al Web (questo significa un controllo da remoto di Chromecast).
Migliorata ulteriormente anche la compatibilità con il mirroring da smartphone, ossia quella funzionalità che ci permette di riprodurre il contenuto del nostro telefono sul TV.
Si parla poi dei Chromebook e di quanto siano ben recensiti su Amazon. Ora saranno collegabili, tramite le schede desktop di Google Now, al nostro telefono, mostrandoci a video le notifiche su messaggi, chiamate, mail, anche quando non abbiamo lo smartphone sotto gli occhi.
Questo è dunque il resoconto di quanto è successo ieri. Vi lasciamo ora tra gli applausi della platea e gli occhi sgranati dallo stupore. Commentate pure liberamente, facendoci partecipi delle vostre impressioni sulla conferenza. E ricordate di guardare anche le pagine di approfondimento dedicate.
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