Lentamente ma inesorabilmente, l’alternativa Amazon alle applicazioni ed ai servizi online più blasonati dedicati alle raccolte di album musicali (tra tutti, sicuramente Spotify e Jamendo) è arrivata: prende il nome di Prime Music ed è al momento disponibile come servizio in prova negli Stati Uniti.
Della nuova intuizione di Amazon conosciamo già alcuni particolari: sarà un servizio multipiattaforma, esteso sia alle versioni desktop per PC e Mac che ai dispositivi portatili, tra cui l’immancabile Kindle Fire.
Sappiamo inoltre che gli utenti che hanno già all’attivo Amazon Prime (consegna rapida di numerosi articoli in catalogo) potranno sfruttarlo ampiamente per accedere gratuitamente a Prime Music, con una serie di libertà parecchio inedite per un servizio in fase beta, ovvero lo streaming completo di brani e la possibilità di scaricare una per una le tracce ritenute interessanti, per l’ascolto successivo senza particolari problemi di gestione DRM.
Amazon Prime Music si presenta già con un catalogo la cui ampiezza è pari alle aspettative: ben un milione di brani, naturalmente destinati a moltiplicarsi, in quanto non sufficienti per competere con le altre major della scena: basti pensare che la già menzionata Spotify conta oltre venti milioni di brani; in crescita numerica quotidiana.
Alcune indiscrezioni della prestigiosa testata The New York Times, comunque, impongono qualche dubbio sull’operato di Amazon, almeno in questi primi tempi: dal catalogo sarebbero escluse, per ragioni di copyright non concesso da alcune major discografiche, brani di sicuro interesse mainstream, tra cui quelli proposti da Universal Music.
Un duro colpo a pochi giorni dalla release delle prime app ufficiali legate al servizio, mentre negli USA sono stati rilasciati i primi inviti ad usufruire gratuitamente per 30 giorni del servizio musicale.
Attendiamo quindi l’estensione di questa nuova iniziativa Amazon, oltretutto basata su cloud per una più rapida condivisione, all’Europa, per poter meglio valutare come le nuove intuizioni di Jeff Bezos riescano a catturare un pubblico sempre più attento agli ultimi trend musicali.
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