E’ passato veramente poco tempo dall’uscita ufficiale di Android 6.0 Marshmallow, l’OS mobile di Google che ha ricevuto recentemente un aggiornamento (versione 6.0.1) che ha corretto alcuni piccoli bug di sistema relativi al multimedia, avvicinandosi sempre di più alla sua versione “definitiva”.
Nonostante questo, Google è nota per non riposare sugli allori: Big G sarebbe già all’opera sull’atteso successore di Marshmallow, al momento noto con l’ovvio codename di Android N. L’occasione per parlarne è sorta al momento in cui l’equipe al lavoro su Pixel C, il tablet interamente prodotto da Google che sembra aver già incontrato il favore degli utenti Android per via della sua versatilità.
In occasione della discussione dei suoi feature principali, infatti, si è menzionata la possibile suddivisione dello schermo in più finestre, utile se si ha a che vedere con diversi progetti, oppure si aprono più applicazioni da browser o desktop.
Questa modalità d’uso è nota con il nome di split screen, e sarà sicuramente uno strumento di multitasking incluso in Android N, la release successiva a Marshmallow che attendiamo per autunno 2016.
Si apre quindi uno scenario di discussione che porta al centro delle speculazioni dei fan di Google l’interfaccia, le funzionalità e la compatibilità con sempre più dispositivi multimediali della “N release”.
Il pubblico al momento è diviso in due, tra chi sostiene che Android N si concentrerà più sulle migliorie grafiche come già successo in Lollipop, e chi pensa piuttosto che si tratterà di un nuovo OS in termini di ottimizzazione del codice e funzioni legate al power saving disponibili.
L’applicazione di una soluzione split-screen fa comunque presagire che Android N potrebbe essere un sistema operativo mobile incentrato anche sull’user experience del segmento business, che finora a differenza di quanto accaduto da sempre su piattaforma BlackBerry, non ha ricevuto adeguata copertura.
Un OS quindi trasversale, adatto all’utente medio, all’esperto che sa come destreggiarsi sui sistemi derivati da Linux e finalmente anche per un’utenza diversa da quella classica.
La creazione di nuovi device hardware, in questo caso Pixel C, è fonte di ispirazione per Google di nuove funzionalità da includere nelle prossime release Android: senz’altro si tratta di uno dei modi più veloci e affidabili di sviluppare le funzioni che realmente serviranno agli utenti, basandosi sul form factor, le specificità a livello hardware e il target a cui sono mirati i nuovi prodotti di Big G.
E’ ancora presto per sapere come evolverà la roadmap che porterà da Marshmallow alla N release, tuttavia possiamo essere certi del fatto che includerà tutto quello di cui, in qualità di utenti Android, abbiamo avuto sempre bisogno: l’appuntamento è sempre su queste pagine per i nuovi update.
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