Le recenti vicende di matrice terroristica ai danni del giornale satirico francese Charlie Hebdo, preso di mira da gruppi jihadisti a causa dell’ironia utilizzata da alcuni suoi fumettisti (le colonne portanti della rivista, Stephane “Charb” Charbonnier, Georges Wolinski, Jean “Cabu” Cabut, Bernard “Tignous” Verlhac, morti in massa in seguito all’attacco) hanno scatenato, oltre che proteste ed indignazione generale sul Web a favore della libertà di espressione e pubblicazione, l’ira del gruppo hacktivist più conosciuto di sempre.
Sarebbero proprio i componenti di Anonymous ad aver lanciato, nella stessa giornata in cui i due esecutori islamici dell’attacco, i fratelli Cherif e Said Kouachi, venivano uccisi a loro volta in un raid organizzato dalla sicurezza francese, un comunicato online in cui uno dei loro membri, indossando la classica maschera di Guy Fawkes e parlando con voce camuffata, avrebbe sentenziato le volontà del gruppo di hacker.
Il video Youtube relativo all’annuncio è stato uploadato tramite l’account belga del team, ed è stato esplicitamente definito come un “messaggio diretto” nientemeno che ad Al Qaeda, l’intero stato islamico ed i terroristi implicati o meno nella strage.
Allo stesso tempo, è stato lanciato, come da consuetudine, l’hashtag ufficiale relativo all’operazione di Anonymous, ovvero #OpCharlieHebdo, i cui progressi si possono verificare in tempo reale su Twitter e secondariamente su Facebook.
Durante il playback, il video non rinuncia a sfidare apertamente il fronte islamico ed a dichiarare una cyberwar di proporzioni epocali, in cui il collettivo rintraccerà tutti gli account filoislamici ritenuti connessi o responsabili dell’attentato, chiudendoli definitivamente ed impedendo l’erogazione di ulteriori aggiornamenti.
Il tutto prende dunque l’avvio dal celebre motto “We do not forgive, we do not forget” diventato ormai marchio di stile del gruppo da svariati anni, manifestando quindi la non tolleranza verso qualsiasi forma di repressione dell’espressione delle libertà individuali, specialmente attraverso mezzi oscurantisti.
Il video conclude infatti la sua appassionata retorica citando testualmente: “Anonymous ha da sempre combattuto gli oppositori di questo fondamentale diritto, e non ammetterà che un individuo venga impunemente ucciso per aver pubblicato un articolo, un disegno, un’opinione”.
Il fronte cybernetico della guerra a favore della libertà di espressione si è dunque schierato con precise posizioni: non ci resterà che seguire l’evoluzione degli sviluppi, ambiziosi ma di certo fattibili per un gruppo come Anonymous, di questo conflitto di cui vi riporteremo al più presto le tappe ufficiali.
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