Tempo fa, noi appassionati di ROM per device Android siamo venuti a conoscenza, direttamente da Microsoft, di una notizia curiosa, ovvero il possibile ingresso della casa di Redmond tra i gruppi interessati a Cyanogen, creatrice di CyanogenMod, OS alternativo a quello del robottino verde Android, su cui si basano oltre cinquanta milioni di device al mondo.
La notizia suscitò parecchio stupore, in quanto si sarebbe prospettato un possibile “tradimento” nei confronti di Google ed Android, vista la necessità di Cyanogen di reperire fondi alternativi, forniti da major tra cui figurerebbe nientemeno che Microsoft stessa.
Oggi sappiamo che i sostenitori di Google hanno di che stupirsi: Cyanogen ha appena “dichiarato guerra” a Big G, investendo creatività e know-how nella produzione di un nuovo smartphone completamente svincolato dalle applicazioni Google, un nuovo ambiente in cui verrà sfruttato il solo Cyanogen OS, sistema operativo che non si appoggerà mai più in alcun modo ai servizi della casa di Mountain View.
Kirk McMaster di Cyanogen commenta, entusiasta e sicuramente aggressivo, che “si tratterà di una vera e propria pallottola in testa a Google”, e che in futuro ci sarà ancora più confidenza con Microsoft, che è pronta, dal canto suo, a mettere a disposizione una miriade di servizi online a loro volta in corso di sviluppo, tra cui l’ambitissimo assistente vocale Cortana, OneDrive, Skype, e Bing.
Il device verrà materialmente prodotto dalla statunitense Blu, che già da tempo offre alle catene di retail Amazon, Best Buy e Walmart dispositivi di elettronica di qualità. Cyanogen ha inoltre confermato che il contrasto con Google verrà portato avanti a fondo, installando con Cyanogen OS applicazioni third party già popolarissime, come Amazon App Store, Opera Browser, Spotify e Dropbox.
Le qualità del nuovo sistema operativo si dimostrano già da queste poche premesse indubbie; non manca inoltre chi prevede un futuro particolarmente roseo per Cyanogen OS, fino a farlo rientrare nel podio degli OS più utilizzati al mondo per via della natura open source.
Cyanogen ha ipotizzato di mantenere attivo il Google Play Store come applicazione utile ad aiutare i nuovi utenti a prendere confidenza con il sistema operativo, e di non marcare eccessivamente il dislivello tra i due; tuttavia Mcmaster non sembra troppo disposto a compromettere la propria iniziativa in altri modi.
La frattura tra Google e Cyanogen dunque esiste e sembra essere irrecuperabile: riuscirà la “ROM in blu” a sopravvivere alla competizione di alto livello con Android, che dal canto suo gode ancora di immensa popolarità?
Seguite i nostri futuri update per avere informazioni dettagliate in merito all’evoluzione del nuovo sistema operativo di Cyanogen, che indubbiamente darà filo da torcere a Big G per lungo tempo.
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