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Caso Datagate: Vodafone conferma intercettazioni telefoniche a livello nazionale

A quanto pare, il corposo capitolo della storia moderna di Internet, dedicato al Datagate e ai suoi pessimi frutti in termini di spionaggio di preferenze, inclinazioni e dati relativi agli utenti del Web in generale, sembra arricchirsi di nuovi dettagli giorno dopo giorno.

Ad essere protagonista di alcune recenti rivelazioni è Vodafone, che con un extra comunicato rivolto alla trattazione della privacy ha dichiarato quello che ci aspettavamo da tempo: varie agenzie governative sono effettivamente in grado di spiare ed intercettare liberamente, evitando quindi la richiesta di autorizzazioni specifiche, le telefonate partite da rete Vodafone.

Datagate-vodafone-news

L’operatore, in questo caso, non avrebbe voce in capitolo, in quanto ampiamente ignorato, nel caso in cui un’agenzia spionistica desiderasse mettersi all’ascolto di alcune chiamate.

Il comunicato del gestore non mette a fuoco in maniera inequivocabile di quali paesi si tratti, tuttavia conferma che si tratta di una percentuale “minima” rispetto a tutti gli stati in cui opera, attualmente 29.

In alcuni di questi, ricordiamo, Vodafone fornisce di comune accordo l’accesso dei dati di rete alle entità che ne facciano richiesta.

Il gesto di Vodafone è volto ad aiutare il grande pubblico a richiedere una gestione dei dati personali più flessibile e sicura, in maniera che in un futuro non troppo lontano non sia così semplice ottenere informazioni protette bypassando ogni sorta di controllo.

In questo modo si metterebbe inoltre la parola “fine” alla sgradevole pratica di installazione di switch o particolari strumenti per monitorare il traffico, mantenendo l’operatore all’oscuro di tutto.

Tra le richieste di sorveglianza ottenute, invece,  secondo una prassi che contempla una richiesta legittima di accesso ai record delle conversazioni, sembra spiccare in primo piano proprio l’Italia, con oltre 605,000 richieste nel solo 2013.

La rivelazione Vodafone ha comunque ottenuto l’attenzione di tutti gli hacktivist della Rete, che hanno già in progetto alcuni net-strike per affermare il loro sostegno al diritto della privacy, di cui naturalmente speriamo di vedere in breve tempo gli effetti all’opera, in attesa di un’ epoca in cui la sicurezza individuale venga effettivamente rispettata.

7 Giugno 2014 Archiviato in:News

Roberta Betti

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