Sono trascorsi oltre 20 giorni dall’oscuramento di uno dei più importanti siti cyberlocker italiani, conosciuto sotto il nome di DDLstorage da parte di tutti i downloader nostrani. Il dominio in questione non è che uno tra i tanti nomi finiti purtroppo sotto un mirino restrittivo che ha portato alla chiusura di altrettanti portali, nel mese passato, con scopo di diffusione di opere cinematografiche, musicali e di entertainment a carattere generale.
Il problema si amplifica quando consideriamo la natura di siti quali DDLStorage da più vicino: malgrado essi vengano utilizzati per l’upload di materiale protetto da copyright, esiste una nutrita percentuale di utenti che sfrutta il servizio cloud per uploadare file propri, che in seguito a tali operazioni di oscuramento rimangono praticamente irraggiungibili, se non aggirando il blocco italiano sfruttando particolari configurazioni di browser e proxy note ai più esperti o anche cambiando semplicemente i DNS.
Mentre DDLStorage brancola nel buio, a rimanere colpiti da una vera e propria tempesta di blocchi sono altri siti hosting a carattere internazionale, tra cui il celebre Mega, successore di Megaupload, al quale per ironia della sorte, come sappiamo, è capitata una pessima fine.
Il sito di Kim Dotcom risulta quindi irraggiungibile al momento attuale, in quanto le connessioni vengono automaticamente rifiutate, a meno che anche in questo caso non ci si ingegni in altre maniere.
Diversa sorte invece per il noto Cineblog01.eu, che sembra essersi attrezzato dopo questo momento di magra, suggerendo addirittura agli utenti, tra le righe, alcune istruzioni di riserva su come procedere se i film disponibili dovessero risultare bloccati dall’Italia.
Futuro incerto invece per siti sharing altrettanto utilizzati come Firedrive, che in questi giorni sta inoltre aggiornando le proprie app per migliorare l’accesso mobile.
Ad oggi, il sito è accessibile e funzionale, tuttavia, al pari di Putlocker, un altro “must” per gli appassionati di streaming serie TV, non è possibile definire con certezza per quanto e, soprattutto, se resisterà ad una censura.
Tuttavia, in questo stesso istante stanno nascendo nuovi domini destinati ad affiancare quelli raggiungibili tramite modifica del DNS o strategie simili: netto segno del fatto che la condivisione online è una fiamma dura a spegnersi, e soprattutto in grado di reincarnarsi in centinaia di forme diverse.
Rimaniamo in attesa, quindi, di nuovi aggiornamenti sulla delicata situazione del file sharing “made in Italy”.
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