Fino a qualche tempo fa, il nome di DuckDuckGo era pressoché sconosciuto alla maggior parte degli internauti. Tuttavia, con il sempre maggior interesse crescente attorno al Deep Web e più in generale quanto riguarda la protezione della propria cronologia e dei propri dati durante le sessioni di navigazione, sempre più utenti hanno richiesto a gran voce un browser che sia effettivamente in grado di non spiare le abitudini degli utenti, tenendone traccia in appositi file di log.
Tutto ciò accade naturalmente con i motori di ricerca “big” della scena, tra cui anche Google, che non nega di conservare le informazioni relative al tracciamento delle ricerche in rete per costruire pubblicità ad hoc, su misura degli utenti ed altre rilevazioni di cui solo in parte si conoscono gli scopi.
Dopo lo scandalo Datagate, il motore di ricerca sicuro ed anonimo DuckDuckGo si è imposto all’attenzione di tanti, ed è diventato, grazie alla sua nuova popolarità, la seconda opzione di scelta del pacchetto Safari del pacchetto iOS 8, prossimamente in fase di lancio.
Il successo di questo search engine dipende in particolare dall’algoritmo di ricerca dati, differente da quello di Google e numerosi altri: le fonti vengono vagliate evitando l’uso di cookie, registrazioni IP e più in generale fonti proprietarie, evitando di registrare informazioni che potrebbero ricondurre all’identità del navigante.
Le numerose nuove visite che hanno prodotto un incremento di traffico su DuckDuckGo sono in parte merito dell’interesse venutosi a creare attorno al Datagate e ad Edward Snowden: oltre cinque milioni di ricerche sono state prodotte dalla necessità di reperire informazioni in maniera del tutto sicura e irrintracciabile.
DuckDuckGo, infine, non è ancora in possesso di tutti i feature essenziali per farne un motore di ricerca completo e personalizzabile, tuttavia l’ascesa da semplice “complemento” al progetto di anonimato TOR a vero e proprio strumento calorosamente accolto da Apple è significativa, e permetterà a questo search engine “corazzato” di fare molta strada nell’ambito delle scelte di utenti sempre più attenti al futuro della propria privacy.
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