Google non arresta mai la sua lunga corsa al miglioramento di smart home e prodotti per la domotica, che permette delle soluzioni abitative fatte su misura per ognuno di noi, basate sull’uso di tecnologie volte a controllare in maniera intelligente e automatica molti suoi aspetti, dal riscaldamento alla gestione degli elettrodomestici.
Big G è infatti pronta a seguire i passi di un’altro colosso americano che ha tentato l’introduzione dei primi dispositivi smart per la casa, tra cui Amazon Echo, uno speaker di alta qualità interfacciato all’assistente vocale Alexa, che ricercherà seguendo i nostri comandi le ultime news di cronaca, ci ricorderà i task della giornata e ovviamente potrà avviare la nostra playlist di album preferiti con una sola parola.
L’interesse di Google in ambito smart home non si limita a queste soluzioni, avendo acquisito anche Nest, società che dal 2014 è entrata nel vivo della creazione di termostati intelligenti, rilevatori istantanei di fughe di gas o incendi, e diversi altri ritrovati della tecnologia che consentono un maggiore livello di sicurezza in casa e negli edifici in generale.
Nonostante questo, l’intenzione di superare Amazon per quanto riguarda un assistente vocale intelligente e pronto a rispondere alle nostre necessità, si è fatta particolarmente viva in questi ultimi giorni.
Avremo quindi presto a che vedere con l’anteprima di un nuovo prototipo di assistente “tuttofare”, in grado di interagire con gli impianti già installati in casa per regolare vocalmente o con la pressione di un pulsante temperatura, illuminazione, apertura di porte e finestre da remoto, assieme all’immancabile funzione di ricerca online dei nostri contenuti preferiti in tempo reale.
Rimane tuttavia da scoprire su quale sistema di algoritmi sarà incentrato il nuovo device firmato Google: in tanti sembrano suggerire la struttura software alla base di Google Now, migliorato con l’applicazione di strategie provenienti dal machine learning, la stessa procedura che sta lentamente ma inesorabilmente insegnando ai dispositivi smart come scegliere tra un’opzione e l’altra massimizzando l’output.
La presenza di algoritmi tipici delle intelligenze artificiali permetterà all’utente di indicare in pochi passi cosa ci aspettiamo dal nuovo dispositivo Google, che sicuramente porterà con sé una piattaforma di controllo su terminali Android e l’interazione con il cloud per il monitoraggio di spazi estesi.
Potremo sapere di più su questo progetto top secret a partire dall’estate, sicuramente in attesa della convention Google I/O che svelerà molti dettagli su tutto ciò che è in preparazione per i prossimi mesi.
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