Ormai da tempo sappiamo quanto Intel sia decisa a lasciare il segno nel mondo dei semiconduttori, un campo sempre più affollato da nuove alternative, tra cui la “minacciosa” Samsung, dopo la partnership con alcuni dei più grandi produttori di microprocessori dell’Est.
Dopo il successo dell’architettura Broadwell, è infatti arrivato il momento di lasciare spazio ad alcuni degli esperimenti hardware più significativi della casa statunitense, tra cui Intel Skylake, la recentissima CPU che andrà ad impattare senza dubbio in tutti gli ambiti in cui sono necessarie sia efficienza che potenza di computing.
Ed è proprio Skylake che recentemente è stata protagonista di un nuovo e importante record, l’overclock delle nuove memorie DDR4 (la più recente architettura delle SDRAM dotata di densità e velocità di trasferimento dati più elevate) fino alla sorprendente cifra di 4,8 GHz.
A tutto ciò ha dato una spinta significativa proprio il chipset Skylake, conosciuto con il nome in codice di Intel i7-6700K.
Nonostante quindi il ritardo accumulato nell’uso delle tecnologie produttive a 14 nanometri, che hanno portato purtroppo all’uscita di un numero di chipset Broadwell più limitato rispetto alle necessità reali, Intel sta riuscendo ottimamente nel districarsi nella difficoltà di gestire un’architettura complessa ed appena affacciata sul panorama dei microprocessori quali Skylake.
Quest’ultimo permette infatti di agire sulla velocità base del clock, con una calibrazione più personalizzata rispetto alle precedenti architetture; si tratta quindi di un upgrade piuttosto interessante ed in un certo modo indispensabile per chi ha esigenze di calcolo parecchio complesse, dall’encoding video alle applicazioni quali i giochi next-gen.
Il campo di azione di Intel, come possiamo vedere, va coinvolgendo sempre più funzioni hardware, fino alla creazione di aggiornamenti che sembrano essere ben supportati dalla maggioranza del software di alto livello più recente.
Potremo confermare questa impressione seguendo l’evoluzione di uno di quelli che già da ora sembra essere il core di nuova generazione più promettente dei prossimi mesi.
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