Con un look semplice e spigliato che tutti gli addetti del Web e gli entusiasti del social network più popolare al mondo hanno imparato ormai a riconoscere, Mark Zuckerberg si è presentato, come sempre fiducioso nelle sue capacità, al Mobile World Congress 2014, portando una ventata di novità che rischia seriamente di far rimanere indietro molti dei suoi più accaniti “avversari” o emuli.
Come in molti si aspettavano, gran parte degli interventi del CEO di Facebook hanno riguardato principalmente la recente acquisizione del servizio di messaggistica mobile Whatsapp, che curiosamente, come sappiamo ha iniziato a mostrare alcuni problemi di connessione a livello mondiale, proprio in questi ultimi giorni.
I diciannove miliardi di dollari utilizzati per l’acquisto sono stati investiti, secondo Zuckerberg, per acquisire ancora più fiducia nelle proprie capacità di connettersi con più di un miliardo di persone; discorso che l’ha portato ad introdurre la sua sfida a tutti gli impedimenti della libera connessione Internet, puntando il dito contro il digital divide.
Indubbiamente, Whatsapp verrà migliorato con alcuni elementi premium (ancora nulla si dice sulla presenza di possibili acquisti mirati in-app) sfruttando tecnologie di stampo proprietario: per questo la sfida di Zuckerberg assume ancora più significato, in un periodo in cui le controversie sulla gestione della privacy sono all’ordine del giorno.
Tuttavia il giovane CEO rassicura gli utenti: “Whatsapp non cambierà impostazioni di privacy”, perché il servizio ha saputo già catturare da solo una base sufficiente di “fedeli”, ed è “ciò che alla gente piace, e non va modificato”.
Zuckerberg ne ha inoltre approfittato per parlare dell’iniziativa Internet.org; ambizioso ed utile progetto con il quale si mira a portare, nei prossimi anni, la connessione Internet ai paesi più svantaggiati o a quelli che ne sono completamente sprovvisti, sia per carenze strutturali che particolari condizioni negative (es. guerre o disastri naturali).
Gli intenti del giovane sono sicuramente lodevoli, ma una riflessione sorge spontanea: più accessi Internet equivalgono, di conseguenza, a più profili Facebook e ad altrettanti scambi con la popolare piattaforma.
Potremo dire simpaticamente che Zuckerberg sta cercando di unire, con il suo consueto spirito imprenditoriale, l’utile al dilettevole, vediamo se ci riuscirà o meno, questo può dircelo solo il tempo.
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