Nonostante l’imminente release di Windows 10 RTM, Microsoft continua a concentrarsi su più fronti per forgiare un proprio sistema di reti neurali con cui riconoscere in maniera smart i contesti delle immagini e delle collezioni fotografiche di un utente, in modo da poterle descrivere come se effettivamente l’intelligenza artificiale le osservasse e comprendesse il contesto.
Questi sono i punti fondamentali della nuova tecnologia “auto photo captioning” della casa di Redmond, che consentirà finalmente ad un sistema elettronico di riconoscere nei minimi dettagli quanto osserva, stabilendo delle relazioni di interpretazione dei contenuti visualizzati.
Le reti neurali sono oltretutto un concetto ricorrente negli ultimi tempi, essendo costrutti artificiali in grado di interpretare le connessioni esistenti nei neuroni biologicamente viventi, e riprodurne le proprietà anche su uno strato elettronico.
La branca delle reti neurali utilizzata fa riferimento alla “computer vision” vera e propria, e si fonda su una serie di algoritmi complessi in grado di interfacciarsi con un set di immagini da cui riescono a reperire contesto, ambiente e specie (animale, vegetale, o un semplice oggetto) di ciò che è osservato, aprendo ufficialmente le porte a update importanti sia per Cortana che per gli altri assistenti virtuali, Siri di Apple incluso, che di certo guarderà con curiosità all’iniziativa.
L’auto photo captioning utilizzato da Microsoft permette di distinguere persone ed oggetti attraverso parametri definiti con l’uso di una rete “convoluzionale”, che paragona elementi specifici di un’immagine (come possono essere, ad esempio, lucidità e sfericità in una mela) per riuscire a produrre una didascalia congruente a quello che viene osservato, scegliendo da un ampio dizionario le parole più appropriate per descriverla.
L’intuizione di Microsoft apre certamente le porte ad una moltitudine di sistemi basati su questa tipologia di intelligenza, e si prospetta una sua apertura all’interazione con l’utente per migliorare le capacità di assisterlo, in tempo reale, comprendendo alla perfezione quello che sta indicando, migliorandosi monitorando abitudini e preferenze.
L’apprendimento supervisionato delle prime intelligenze artificiali si arricchisce quindi della ricerca Microsoft, pronta a scontrarsi duramente con le proposte di Google, che come ricordiamo è concentrata sugli ultimi sviluppi della domotica e di Internet of Things con l’OS Brillo.
Per scoprire chi avrà la meglio, quindi, seguiteci nei prossimi update in cui illustreremo tutte le nuove intuizioni della casa di Redmond, alle prese con Cortana, Windows 10 ed ora anche i paradigmi di apprendimento delle reti, che porterà sicuramente Microsoft ad essere nota, oltre che per Windows, per i sistemi smart user-friendly.
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