Un hardware rivoluzionario in grado di seguire l’utente in ogni suo spostamento grazie al fitness tracker che porta sul polso, comprensivo di tutte le rilevazioni essenziali che ci permettono di scoprire in tempo reale il nostro stato di salute: questa è la nuova promessa di Samsung, che porterà i nuovi chip biologici all’attenzione di tutti molto presto.
L’esperimento della casa coreana prende il nome di “Bio Processor” e al momento si tratterebbe di un componente in grado di migliorare di molto le potenzialità di smartwatch e tracker per lo sport.
Il processore permette, infatti, di unificare in un solo one-chip tutti i componenti necessari all’elaborazione degli input provenienti da battito cardiaco, temperatura e i parametri che consentono di tracciare il profilo dell’utente, riducendo dell’80% le dimensioni dei normali chip per tracker e ottimizzando le performance della batteria.
Al momento, le funzioni proposte da Bio Processor di Samsung hanno a che vedere con il classico cardiofrequenzimetro, la percentuale di grasso corporeo, la risposta galvanica della pelle e la sua temperatura, oltre alla possibilità di rilevare in tempo reale dei battiti cardiaci.
Le sorprese di questo nuovo componente non finiscono tuttavia qui: sarà possibile utilizzarlo anche come mezzo di pagamento online e mezzo di autenticazione digitale; capacità che di certo hanno aspetti sorprendenti in un processore destinato al semplice tracking dell’attività fisica, ma molto ragionevoli se si pensa all’unicità dei nostri dati biometrici.
E’ quindi possibile che a breve si potrà utilizzare il proprio battito cardiaco, unico per ogni persona e rilevato dal tracker al nostro polso, per effettuare dei login online e sostituire le classiche credenziali, nei social come nei siti in cui un ulteriore livello di sicurezza è raccomandabile, come nella compravendita online.
Il nuovo processore per il fitness di Samsung ci svela quindi possibilmente l’arrivo di molti nuovi smartwatch dalle ampie capacità: basterà questo per poterli considerare “alleati” degli smartphone? Il 2016 sarà certamente un anno chiave per scoprire fino a dove questo settore può arrivare.
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