La stampa 3D, già dai suoi albori, ha dimostrato di poter essere uno dei metodi di creazione dei propri oggetti preferiti, personalizzabili al massimo e frutto di una notevole creatività (si parte infatti da piccole e medio-grandi abitazioni a semplici posate).
Fino ad oggi, tuttavia, le sue capacità sono state controbilanciate da un aspetto negativo fondamentale, ovvero la scarsa compatibilità con l’ambiente dei materiali utilizzati per la creazione dei propri oggetti stampati a casa.
Il mondo del 3D printing è comunque pronto ad arricchirsi di una nuova alternativa, introducendo un materiale noto a chiunque, la cellulosa, nell’ambito dei processi di stampa.
Nello specifico, durante le fasi di test è stata sfruttata della nanocellulosa, materiale in grado di biodegradarsi ed essere facilmente reperibile per dare ad ogni utente la possibilità di produrre più copie del medesimo oggetto, oppure riprodurre modelli creati tramite PC su vasta scala, dotando gli stessi di robustezza e rinnovabilità.
Con il superamento della stampa 3D sequenziale ed i primi prototipi di quella ad emersione, tramite la quale è possibile ottenere oggetti con foto-polimeri organizzati in maniera complessa, la stampa casalinga con cellulosa diventerà probabilmente un must dei prossimi anni, nonostante tale materiale non fosse stato preso in considerazione per l’impossibilità delle sue fibre a sciogliersi facilmente per modellare l’oggetto completato dalla stampante.
Nonostante ciò, è diventato possibile utilizzare la cellulosa ibridandola ad un nuovo idrogel costituito in larga parte da sostanze acquose, in grado di permettere il loro utilizzo in una stampante 3D.
Alla struttura della stampante sono poi stati aggiunti sottili nanotubi in carbonio, in grado di convogliare energia elettrica laddove necessario. Il risultato: una solidificazione impeccabile unita a qualità e resistenza dell’oggetto prodotto dalla stampante 3D.
I limiti del 3D printing, come possiamo notare da questi esempi, sono principalmente aggirabili tramite alcuni accorgimenti di interesse tra cui l’uso di materiali innovativi, tra cui i ritrovati della natura quali, per l’appunto, cellulosa opportunamente trattata: seguiteci per scoprire se e quando entreranno a far parte di ogni processo creativo su stampanti 3D assieme alle classiche resine polimeriche, comportando grandi vantaggi in tema di solidità e longevità dei nostri stampati.
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