Samsung ha recentemente inflitto un duro colpo, probabilmente con conseguenze che andranno accumulandosi nei prossimi mesi e anni, alla scelta di utilizzare processori firmati Qualcomm per la prossima edizione del suo top di gamma, Samsung Galaxy S6.
Nonostante le performance eccelse del chipset in questione, arrivato alla versione 810 grazie ad un metodo di produzione dei semiconduttori a 20 nanometri, la casa coreana, durante alcuni test per il nuovo hardware, avrebbe rilevato un sospetto surriscaldamento del system on a chip sfruttato per dare forma alle performance del nuovo smartphone.
Da questo avvenimento, quindi, la decisione di chiudere le porte, almeno per il momento, alla creatrice di processori per device portatili più nota al mondo.
Una decisione mal digerita da Qualcomm, ovviamente, che fino ad oggi era rimasta legata a doppio filo con le scelte creative di Samsung, che per la famiglia di smartphone Galaxy ha sempre previsto l’integrazione di chipset Snapdragon.
Rimane perciò per Samsung la via dell’autoproduzione, sfruttando chip proprietari da incorporare in Galaxy S6, con ogni probabilità della serie Exynos, che in benchmark hanno rilevato risultati soddisfacenti in merito a velocità e multitasking.
Nel frattempo, mentre Samsung preferisce rivolgersi verso altri lidi, sono LG e Xiaomi i due principali producer che desiderano sfruttare al meglio le capacità di Qualcomm Snapdragon.
I modelli 808 ed 810, in particolare, hanno suscitato l’attenzione di entrambe le major, che si preparano ad integrarle nei loro prossimi top di gamma.
Recentemente, difatti, Xiaomi ha confermato che uno di essi potrebbe essere presente nel Mi Note Pro, smartphone su cui vengono riposte aspettative particolarmente alte.
LG ha commentato in maniera simile, riservando l’uso di Snapdragon 810 a LG G Flex 2, un ottimo smartphone in uscita alla fine di Gennaio, dotato di schermo ricurvo, retro in polimeri rigeneranti e prestazioni ottimali.
Samsung è quindi alla ricerca di un importante diversivo dopo quella che si spera sia semplicemente una rottura momentanea con Qualcomm: alcuni rumor non confermati sembrano tuttavia parlare di un re-design del chip ad uso e consumo del solo Galaxy S6.
Se la voce si dovesse confermare vera, il nuovo processore andrà implementato in tempo, dunque entro la fine di Marzo, poco prima dell’uscita del terminale Samsung.
Che si tratti di una soluzione destinata a far crescere la popolarità di Exynos, oppure un vero e pressante problema di Samsung S6? Naturalmente, non ci resterà altro che seguire l’uscita del nuovo fiammante top di gamma, di cui vi riporteremo nei prossimi giorni ulteriori novità.
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