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Hardware: in arrivo un chip fotonico per memorizzare permanentemente i dati

Le frontiere dello storage digitale, di sicuro un argomento cruciale nell’era dell’informazione e della memorizzazione di un numero di dati sempre più esponenziale, sembrano promettere molto bene grazie ad una recente scoperta dell’università di Oxford e del Karlsruhe Institute of Technology tedesco. I ricercatori delle rispettive istituzioni avrebbero infatti dato l’avvio ad un progetto capace di modificare in via permanente il futuro delle memorie digitali, grazie ad un nuovissimo “chip fotonico”.

Questa interessante intuizione ha permesso di realizzare un dispositivo capace di memorizzare su di sé i dati in via permanente, perciò anche in mancanza di alimentazione, dotandosi di una memoria a più layer (livelli) portando alle estreme conseguenze tutti gli studi già avvenuti su chip che, sfruttando i fotoni anziché i comuni elettroni, dovrebbero garantire performance a livello CPU particolarmente interessanti.

Chip fotonico

Il materiale che ha permesso la creazione di una memoria così poliedrica è stato chiamato dai ricercatori GST: si tratta di una miscela di Germanio/Antimonio/Tellurio, che è da tempo utilizzato nella creazione dei supporti di memorizzazione ottica con cui tutti noi abbiamo a che fare: CD e DVD.

Il principio che porta al cambiamento di fase di questo materiale si basa sullo sfruttamento di un raggio laser, che aiuterebbe il GST a cambiare il proprio stato, dalla forma cristallina ad una più amorfa.

Creando delle cosiddette “linee guida” per canalizzare gli impulsi luminosi sul supporto fisico della memoria, è possibile modificare l’intensità e la lunghezza d’onda del laser grazie al rivestimento in GST, e perciò estendere le capacità di memorizzazione da un solo bit per locazione a ben otto, determinando quindi un risparmio di spazio, grandezza dei supporti di memoria e sicuramente di energia richiesta per attivare i compiti di lettura e scrittura.

Le prime prove pratiche delle due università hanno quindi dato esiti molto favorevoli: ci attendiamo che assieme a memorie sempre più ampie e capaci di data transfer veloci e precisi, i materiali del futuro permettano anche un buon risparmio energetico per i nostri hardware, in modo da poter alternare lo storage locale a quello su cloud con molta più flessibilità e fiducia nei supporti.

29 Settembre 2015 Archiviato in:Hardware

Roberta Betti

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