Nati come unità di memorizzazione in grado di sconvolgere il precedente paradigma basato sui classici hard disk, i drive SSD (Solid State) sono device in grado di performare le operazioni di storage di informazioni e dati con capacità ed affidabilità estremamente superiori; tuttavia per poterli sfruttare al meglio è necessario conoscere alcune delle loro peculiarità costruttive.
Uno dei principali vantaggi presentati da un Solid State Drive è certamente offerto dall’assenza di particolari parti meccaniche, tra cui i piatti in rotazione e l’attuatore: spesso, dopo traumi di varia natura, gli hard disk comuni possono trovarsi particolarmente sofferenti a causa della rottura meccanica di queste componenti.
COME FUNZIONA L’SSD?
Un SSD è semplicemente costituito da una memoria flash; ciò significa che non saranno necessarie operazioni che di passato potevano considerarsi di routine, tra cui la detestata deframmentazione del disco, mancando una testina di lettura/scrittura.
Possedendo un’unità SSD, va tenuta in considerazione, come primo punto, la necessità di non riempire l’unità oltre il 75-80% della capacità complessiva del dispositivo.
Questa curiosità è giustificata dal fatto che la velocità in termini di lettura e scrittura tende a decadere all’incremento dei dati memorizzati: il disco sarà continuamente sottoposto ad operazioni di copiatura del blocco dati quasi al completo e modificarne i contenuti facendo spazio per i nuovi dati, dopodiché scriverlo nuovamente, ripetendo l’operazione all’aggiunta di ogni blocco.
Questo fa emergere una delle poche vulnerabilità dei dischi SSD, ovvero la necessità di rendere minimo il numero di operazioni di scrittura.
I file di dimensioni esorbitanti, in particolare, non dovrebbero essere affatto memorizzati su supporti simili, essendo unità studiate principalmente per una lettura veloce di dati.
In particolare, queste unità sono studiate per installarci sistemi operativi con maggior velocità di boot rispetto agli hard drive tradizionali; e la maggior parte degli OS sta tentando di adeguarsi a questa nuova possibilità (un esempio eclatante è costituito da Windows 8.1, che include specifiche dirette ad ottimizzare il caricamento via SSD).
COME OTTIMIZZARE L’SSD
Ulteriori miglioramenti, se si sfrutta un SSD come unità ospitante il proprio sistema operativo, sono possibili a livello di ibernazione del sistema, nel caso in cui il PC venga messo in pausa per breve o lungo tempo.
L’ibernazione, come sappiamo, ci consente di recuperare la precedente sessione operativa: l’OS “fotograferà” quanto stavamo digitando o visualizzando su schermo, risparmiandoci la necessità di un arresto di sistema e offrendoci un caricamento più veloce.
Tuttavia, l’ibernazione è solita creare file di dimensioni piuttosto impattanti sulle performance del computer, tra cui il noto Hiberfil.sys, in grado di portar via svariati Gigabyte di spazio e consumando parecchio a livello di RAM.
Per disattivare questa opzione, è possibile aprire il Prompt Comandi e digitare “powercfg -h off” sulla schermata DOS che apparirà.
Tra i consigli volti ad estendere la durata vitale della unità SSD, non possiamo non annoverare il comando TRIM, presente da Windows 7 in poi e volto ad assicurarci che l’OS sia in grado di riconoscere i blocchi e le celle dati libere sul disco.
Tutto ciò affinché il sistema sappia esattamente dove posizionare nella maniera più rapida e precisa i nuovi dati, decrementando il numero di riscritture.
Per abilitare tale comando, è sufficiente accedere al Prompt Comandi e digitare “fsutil behavior set DisableDeleteNotify 0”.
In questo modo, l’OS saprà automaticamente come comportarsi per riporre sull’unità i dati al meglio, senza necessità di eventuali operazioni di wiping o cancellazione integrale dell’unità.
I suggerimenti qui riportati vi permetteranno certamente di approcciare al meglio questo innovativo strumento di storage, e fare un buon uso della vostra unità SSD, che siamo certi potrà riservarvi soddisfazioni, grazie alle loro prestazioni incomparabili dalla maggior parte degli HD moderni, in particolar modo ultime uscite incluse.
Lascia un commento