Dopo l’affare MegaUpload, l’ex celebre sito di web hosting noto a livello internazionale chiuso dall’FBI e vendicato da Anonymous, sembrano essersi addensate nubi particolarmente nere anche sul “gemello” RapidShare, che con la sua articolata offerta di file sharing contendeva a MegaUpload il primo posto tra i siti di caricamento online.
RapidShare, a differenza di MegaUpload, non possedeva un servizio parallelo di streaming serie TV e film; tuttavia durante gli anni passati aveva saputo costruirsi un’ampia fan-base a causa delle sue prestazioni convincenti rispetto ad alternative più lente o soggette a vincoli temporali. Il sito è entrato in sordina negli ultimi tempi, probabilmente vinto dal redivivo Mega, successore di MegaUpload, e soprattutto dalle alternative Torrent.
Così, dopo una vita di circa 13 anni (RapidShare nacque infatti nel 2002, e venne rimodernato nel 2005 passando ad un nuovo dominio a causa della saturazione dei server in possesso), il noto servizio chiuderà i battenti il 31 Marzo 2015, per motivi ancora ignoti.
Quel che si sa di certo, è che i dati e gli account relativi ai file caricati verranno cancellati, perciò il sito stesso esorta gli utenti a prelevare ciò che è in proprio possesso ed eventualmente fare copie di backup.
Sono numerose le vicissitudini che questo servizio ha dovuto sopportare, specialmente dopo la caduta di massa dei più validi siti di file sharing della Rete, in seguito all’effetto domino scatenato dalla scomparsa di MegaUpload: tollerato finora come pochi altri servizi, RapidShare preferisce lasciare, ed una delle spiegazioni plausibili potrebbe trovarsi nella crescente popolarità di cloud gratuiti, di maggior durata e dagli spazi di storage estremamente competitivi, che renderebbero tali servizi obsoleti come prima non erano.
Naturalmente non mancano ipotesi relative ad una chiusura di tipo cautelativo, per evitare decorsi simili a MegaUpload. Il fenomeno dei siti di file sharing va quindi svanendo sempre più, a favore di alternative più rapide, sicure, protette e capienti.
Con essi se ne va anche un frammento importante della storia del downloading, tuttavia siamo certi che le preferenze degli utenti siano decisamente migrate verso alternative più fornite e personalizzate: condividete questo nuovo aspetto del Web? Fateci, come sempre, conoscere la vostra opinione nei commenti.
Lascia un commento